domenica 4 maggio 2008

Gli ultimi colpi di coda

Fino a quando abuserai della nostra pazienza?

Era da prevedere. Prima di essere seppelliti dagli italiani e dalla storia, i mostri antidiluviani ancora patiti del socialismo reale sbattono furiosamente la coda nella estrema impossibile difesa di un'ideologia che il mondo ha rinnegato. Solo Cuba e Cina con la forza si ostinano a tenere in piedi una dottrina destinata anche lì ad implodere.
Così che avendo scelto l'Italia la via della moderazione e forse del dialogo costruttivo - ce lo auguriamo tutti - anche nella politica, Santoro e la sua cricca hanno pensato di tirar fuori ancora una volta Beppe Grillo. Quest'ultimo, naturalmente, nei suoi discorsi populisti e qualunquistici getta fango e ingiurie sull'Italia e su qualsiasi politico gli capiti a tiro, a prescindere dal colore.
Ed ecco il tema per Santoro, che essendo stato politicamente decapitato, approfitta del comico e del disagio della gente per tirar fuori (senza apparire) tutto il veleno che ha dentro. Non sa, o non crede ancora, il tapino, che gli italiani hanno voltato pagina e non ne vogliono più sapere di Santori di Travagli di oche Borromee e di altri affiliati a questa setta, predicatori di odio e discordia.
Sfortunatamente per lui una volta tanto qualcuno lo inchioda e così è toccato a Sgarbi svergognarlo e mandarlo a quel paese insieme a quella faccia da ebete che risponde al nome di Travaglio. Petruccioli, presidente Rai, si è limitato a prendere le distanze e censurare la trasmissione. Libertà di pensiero e delle opinioni... Ma cosa aspetta la Rai a dargli un calcione nel culo? anzi in faccia, è la stessa cosa. Questo individuo, da un'emittente pubblica, vuole per forza avvelenare gli animi della gente, che oltretutto paga il canone. Serve un altro editto bulgaro, così passerà per martire dell'informazione? Stavolta Berlusconi non sta in Bulgaria e non si è ancora insediato a capo del nuovo governo. In Bulgaria però ci vivo io che non avendo il potere di cacciarlo dalla Rai, mi riservo però il piacere di dirgli (alla Grillo): Michele Santoro, vaffanculo!!!
Potrebbe sempre andare, questo ragnetto rosso velenoso, a esercitare la sua professione a Cuba o in Cina oppure potrebbe venire qui in Bulgaria a rendersi conto come hanno ridotto questo Paese i suoi amici che prima di lasciare le poltrone hanno riempito le tasche.
Vedrebbe così le case, gli ospedali, le strade, la povertà e la miseria come sono nella realtà, qui come in tutti gli altri paesi ex comunisti. Si accorgerebbe che il disagio di tanti nostri pensionati qui sarebbe gran decoro.
L'unica cosa buona che hanno lasciato i compagnucci sono gli zingari costretti a
lavorare e guadagnarsi lo stipendio a differenza degli zingari parassiti nostrani che arrivano in Italia accolti fraternamente finora dalla sinistra italiana. Qui la popolazione non ha niente di fraterno con gli zingari, convivono sopportandoli, i bulgari nelle loro case gli zingari nei loro ghetti separati. Se delinquono vanno in galera, ma veramente, e scontano tutta la pena, come tutti. Per la sinistra italiana che ama tanto gli zingari, i bulgari sarebbero definiti razzisti, per i bulgari invece è la normalità perché sanno con chi hanno a che fare
Ah!, caro Santoro, se dovessi venire in Bulgaria, ti avviso che qui non esistono i centri sociali, mi dispiace per te. Potresti provare a crearne qualcuno tu.

Colpo grosso del ministro-ombra delle finanze
Il secondo colpo di coda l'ha dato l'ex vice-ministro (in effetti ministro) delle finanze Visco, facendo pubblicare su Internet dalla Agenzia delle Entrate i redditi del 2005 degli italiani, in barba alla riservatezza cui ha diritto ogni cittadino. E' intervenuto a bloccare il sito il Garante della privacy, ma ormai il danno è stato fatto. Visco, con la faccia di bronzo e l'arroganza che lo hanno sempre contraddistinto, ha replicato che è tutto nella norma, perché sono atti pubblici da sempre a disposizione degli utenti negli uffici competenti.
Bisogna ricordare all'ex ministro che sono atti a disposizione di chi per validi motivi ne richiede la visione, che non possono essere buttati in pasto al mondo intero per gli usi anche i più spregiudicati se non addirittura delittuosi. E bravo Visco, ti sei ricordato dei trascorsi comunisti (il lupo perde il pelo ma...). Era doveroso, allora - nei paesi a regime comunista - avere un delatore in ogni palazzo, per scoprire i nemici del popolo. Adesso che anche a te, caro Visco, l'Italia ha mandato un vaffa, invece di scaldare la poltrona del Parlamento, perché non chiedi un portierato ai compagni cubani o cinesi, gli unici paesi che potrebbero assumerti? come referenza potresti dare l'ultima direttiva impartita all'Agenzia delle Entrate. Se dovessero assumerti porta con te anche Di Pietro. Sai che bel respiro per l'Italia togliersi dalle palle due come voi!


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3 commenti:

  1. Parli di predicatori di odio e discordia? Il neo presidente della camera, durante un intervento a Porta a Porta, giudica più grave dell'avvenimento di Verona, dove alcuni neonazisti, ahimè italiani e non immigrati clandestini, hanno ucciso per futili motivi un ragazzo, quello di Torino dove alla Fiera del Libro gli estremisti, naturalmente di sinistra, hanno bruciato alcune bandiere di Israele. Medita per favore, e parla del più e del meno se ci riesci. Ciao

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  2. Il fattore incompetenza

    di Giovanni Sartori

    Parecchi italiani tornano a sperare. I partitini sono stati spazzati via, la squadra di governo è stata messa assieme in pochi giorni, e il cosiddetto Berlusconi IV durerà, si prevede, cinque anni. Tutto bello e bene. Ma ci sono anche cose che non vanno bene. E l'aspetto che mi colpisce di più del nuovo governo è la quasi totale e abissale incompetenza (impreparazione, inesperienza) dei suoi componenti. Salvo pochissime eccezioni (Tremonti, Sacconi, Brunetta) l'incompetenza regna sovrana. Si dirà che è sempre stato così sin da quando la Dc inventò il manuale Cencelli per la spartizione dei posti di governo. Però proprio così no. Ai tempi del dominio Dc non c'era alternanza. Inoltre vigeva la convenzione dei governi «brevi». Pertanto il potere veniva spartito in rapida rotazione pescando sempre nella stessa nomenklatura. Il che consentiva a tutti di tornare più volte al potere, e così finiva che molti tornassero a ministeri che avevano già guidato. La competenza valeva poco anche allora; ma la prassi finiva per produrre ministri che si erano man mano addestrati. Oggi non è più così. E il manuale Cancelli è testé stato perfezionato dal manuale Verdini (un sistema di punteggio per le posizioni di potere che determina i posti assegnati a Fi, An e Lega). Senza contare che se uno sbaglia una volta e poi continua a malfare cento volte, alla fine il danno è centuplicato. Difatti è per questo che oggi siamo, nell'Occidente, quasi in fondo in quasi tutte le graduatorie. Facciamo qualche esempio. I ministeri particolarmente importanti e difficili sono oggi Interni (Maroni), Riforme (Bossi), Giustizia (Angelino Alfano), Istruzione (Mariastella Gelmini), Ambiente (Prestigiacomo). Mi soffermo su quest'ultimo. Il ministero dell'Ambiente esiste da tempo, ma nessuno se ne è accorto. Pecoraro Scanio, il ministro uscente, verrà ricordato per aver bloccato i termovalorizzatori a Napoli; e il suo predecessore Altero Matteoli (oggi alle Infrastrutture) non lascia alcun ricordo: è un eolico, va dove il vento lo porta. Il fatto è che i nostri ambientalisti difendono soltanto il territorio (e neanche tanto: i nostri boschi bruciano ogni anno senza che i Verdi si scuotano granché), bellamente ignorando i problemi globali dell'ecologia: inquinamento di terra e cielo, riscaldamento della terra, modificazione del clima, eccetera. Anche se abbiamo sottoscritto gli accordi di Kyoto, le nostre emissioni di gas inquinanti continuano a crescere. Ed ecco che all'Ambiente va Stefania Prestigiacomo, senza dubbio qualificata in bellezza ma non in ecologia. Sono anche a qualificazione zero il ministro della Giustizia Alfano e il Ministro dell'Istruzione, una leggiadra ma ignotissima Mariastella Gelmini (34 anni, coordinatrice regionale di FI in Lombardia). E così via. Non mi posso dilungare. Ma sono pronto a scommettere che se all'attuale squadra del governo Berlusconi venissero affidate Mediaset, Fiat, Eni, Luxottica e simili, in pochissimo tempo diventerebbero altrettante Alitalia. Il Cavaliere si vanta di essere un imprenditore. Perché non ci spiega, allora, come mai applica all'azienda Italia criteri di reclutamento che certo non applicherebbe alle sue aziende?

    10 maggio 2008

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  3. Meno male che nel tuo caso la cosiddetta fuga dei cervelli all'estero non si può applicare.
    Ma stacci in Bulgaria e per sempre!!!

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