martedì 25 novembre 2008

In ricordo di Franco Spinosi - 7

(Vedi il preambolo dedicato a
Franco Spinosi sul post n. 1)


Dalla Collana „Le Perle”:
Amore Donne Gelosia
(massime – pensieri)


Copyright by Franco Spinosi Editore
Editrice La Sfinge



La Rochefoucauld puo’ essere annoverato tra i piu’ grandi moralisti di tutti i tempi.

La finezza delle sue analisi sui sentimenti e sulle debolezzr umane, scritte in una forma spoglia, sincera, ed a volte volutamente pessimistica, potrebbe, in un giudizio superficiale, essere considerata pressoche’ negativa.

Questa pero’ sarebbe una maniera troppo semplicistica e sbrigativa nel considerare l’opera di La Rochefoucauld.
Se l’intelletto posto dinanzi a tale spietato specchio analitico reagira’ positivamente liberando l’animo dalle principali sue scorie quali, per esempio, l’egocentrismo, l’ipocrisia e l’eccessivo amor proprio, allora non si potra’ dire che la parola di Monsieur La Rochefoucauld si sia levata inutilmente o che la sua grande lezione sia risultata vana. (L’Editore)



L’AMORE
Non c’e’ che un tipo di amore, ma ne esistono un migliaio di copie differenti.

Quando siamo stanchi di amare siamo ben lieti che ci tradiscano per liberarci dalla nostra fedelta’.

Il piu’ grande miracolo dell’amore e’ di guarire la civetteria.

Accade di un grande amore come dell’apparizione degli spiriti. Tutti ne parlano ma nessuno li ha visti mai.

Se si giudica l’amore per la maggior parte dei suoi effetti somiglia piu’ all’odio che all’amicizia.

Non amare affatto, in amore, e’ un mezzo sicuro per essere amati.

Il piu’ giusto paragone che si possa fare all’amore e’ quello della febbre; noi non abbiamo il minimo potere ne’ sull’uno ne’ sull’altra, sia per la sua violenza che per la sua durata.

L’amore, come il fuoco, non puo’ sopravvivere senza un movimento continuo e cessa di vivere dal momento in cui si finisce di sperare o di crederci.

Si perdona finche’ si ama.

Ci sono persone che non sarebbero mai state amanti se non avessero mai sentito parlare dell’amore.

Si passa sovente dall’amore all’ambizione, ma non si torna mai dall’amore all’ambizione.

Piu’ si ama una persona piu’ si e’ vicini al detestarla.

L’AMICIZIA
L’amicizia piu’ disinteressata non e’ che un commercio ove il nostro Amor proprio si propone sempre di guadagnare qualcosa.

La riconciliazione con i nostri nemici non e’ che il desiderio di rendere la nostra condizione migliore, o una stanchezza della lotta, oppure il timore di qualche cattivo avvenimento.

Quello che ci rende tanto mutevoli nell’amicizia, e’ che rimane difficile conoscere la qualita’ dell’anima mentre e’ facile conoscere quella dello spirito.

E’ piu’ disonorevole diffidare degli amici che esserne ingannato.

E’ una prova di poca amicizia non accorgersi del raffreddamento dei propri amici.

Noi ci consoliamo delle disgrazie dei nostri amici quando queste servono a mettere in mostra la nostra tenerezza per loro.

E’ difficile amare chi stimiamo poco, ma non lo e’ meno l’amare chi stimiamo molto al disopra di noi.

Il piu’ grande sforzo dell’amicizia non e’ di mostrare i nostri difetti ad un amico bensi’ di fargli vedere i suoi.

Quando i nostri amici ci hanno ingannato non si deve opporre che indifferenza alle loro dimostrazioni di amicizia, ma sempre si dovra’ offrire sensibilita’ per le loro disgrazie.

Noi non rimpiangiamo la perdita di un amico secondo il suo merito, ma secondo i nostri bisogni e secondo l’opinione che noi crediamo avergli dato dei nostri meriti.

Le amicizie rinnovate richiedono piu’ cure di quelle che non sono state mai interrotte.

La maggior parte delle donne e’ poco portata all’amicizia perche’ dopo che si e’ provato l’amore l’amicizia risulta insipida.

Nell’amicizia, come nell’amore, si e’ piu’ felici per le cose che si ignorano che per quelle che si conoscono.

LE DONNE E LA CIVETTERIA
La severita’ delle donne e’ un accomodamento ed un belletto che esse aggiungono alle proprie attrattive.

La maggior parte delle donne non piange tanto la morte di un uomo per averlo amato quanto per sembrare piu’ degna di esserlo.

Lo spirito, nella maggior parte delle donne, serve piu’ a diffondere le loro follie che le loro ragioni.

Le donne credono spesso di amare, e spesso a torto. L’occupazione di un intrigo, l’emozione di spirito che crea la galanteria, la tendenza naturale al piacere di essere amate e la pena di rifiutare le persuadono che sono innamorate quando non e’ altro che civetteria.

La civetteria e’ l’essenza dell’umore della donna, ma nessuno la pratica sia per timore che per prudenza.

Le civette si fanno onore di essere gelose dei propri amanti per nascondere che sono invidiose delle altre donne.

ORGOGLIO E VANITA’
I filosofi, e Seneca soprattutto, non hanno affatto distrutto i difetti con i loro precetti. Essi non hanno fatto che adoperarli per innalzare l’edificio dell’orgoglio.

Quello stesso orgoglio che ci spinge a biasimare i difetti degli altri di cui noi ci crediamo esenti, ci spinge a disprezzare le buone qualita’ che non abbiamo.

Se noi non abbiamo orgoglio non ci dobbiamo lamentare di quello degli altri.

Quasi sempre si loda per essere lodati.

Sembra che la natuta che ha cosi’ saggiamente disposto gli organi del nostro corpo per renderci felici, ci abbia donato l’orgoglio per risparmiarci il dolore di conoscere le nostre imperfezioni.

Vi sono dei rimproveri che lodano e delle lodi maldicenti.

L’orgoglio e’ piu’ forte della bonta’ nelle rimostranze che facciamo a chi commette un fallo, noi non lo riprendiamo tanto per correggerlo quanto per persuaderlo che noi siamo esenti da tale difetto.

La lusinga e’ una moneta falsa che non ha corso per la nostra vanita’.

L’orgoglio e’ uguale in tutti gli uomini, e non c’e’ differenza che nella maniera di dimostrarlo.

Il rifiuto di una lode e’ il desiderio di essere lodato due volte.

E’ il desiderio di meritare delle lodi che ci fortifica nella virtu’ e che vivifica lo spirito, il valore e la bellezza.

Pochi sono tanto saggi da preferire un biasimo che e’ utile ad una lode che tradisce.

Noi amiamo sempre quelli che ci ammirano e non amiamo affatto quelli che noi ammiriamo.

Qualunque bene si possa dire di noi stessi esso non ci insegna nulla di nuovo.

Se la vanita’ non rovescia completamente la virtu’ per lo meno le da’ una buona scossa.

La ragione che ci rende la vanita’ degli altri insopportabile, e’ che ferisce la nostra.

INVIDIA E GELOSIA
L’odio per i favoriti non e’ altro che l’amore del favore. Il dispetto di non possederlo si addolcisce nel disprezzo con cui si fa oggetto chi lo possiede ed a cui noi rifiutiamo ogni omaggio non potendo togliergli quello degli altri.

L’invidia e’ distrutta dalla sincera amicizia come la civetteria dal vero amore.

Ci si puo’ fare un vanto delle passioni anche tra le piu’ malvagie; ma l’invidia e’ un’odiosa passione di cui nessuno si vanta.

L’invidia e’ piu’ vergognosa dell’odio.

Il piu’ grande segno di esser nato con grandi qualita’ e’ l’esser esente dall’invidia.

La nostra invidia dura piu’ a lungo della felicita’ di coloro che invidiamo.

La gelosia si nutre di dubbi. Diviene furore oppure svanisce appena si passa dal dubbio alla certezza.

La gelosia nasce sempre con l’amore ma non muore con lui.

La gelosia e’ il piu’ grande di tutti i mali e non desta nessuna compassione nella persona dalla quale e’ causata.

Vi e’ nella gelosia piu’ amor proprio che amore.

Quello che rende la vergogna della gelosia cosi’ viva e’ che la vanita’ non e’ di nessun aiuto per sopportarla.

Il rimedio della gelosia e’ la certezza di quello che si e’ temuto, e dato che spesso questa causa la fine dell’amore sembra un crudele rimedio ma e’ piu’ sopportabile del dubbio e del sospetto.

I VIZI E LE VIRTU’
Le virtu’ si perdono nell’interesse come i fiumi si perdono nel mare.

L’ipocrisia e’ un omaggio che il vizio rende alla virtu’.

Non si disprezzano coloro che hanno dei vizi; ma si disprezzano tutti coloro che non hanno nessuna virtu’.

I vizi entrano nella composizione delle virtu’ come il veleno entra nella composizione dei rimedi. La prudenza li tempera e li amalgama e se ne serve contro i mali della vita.

Il nome della virtu’ serve agli interessi tanto utilmente quanto i vizi.

La magnanimita’ disprezza tutto per avere tutto.

Sembra che la natura abbia prescritto a ciascun uomo, dalla sua nascita, dei limiti sia per la virtu’ sia per il vizio.

Quello che ci impedisce di abbandonarci ad un solo vizio e’ che ne abbiamo piu’ di uno.

La costanza dei saggi non e’ che l’arte di contenere le agitazioni dei loro cuori.

La filosofia trionfa facilmente sui mali passati e futuri; pero’ il male presente trionfa su di essa.

E’ piu’ facile essere saggi per gli altri che per se stessi.

Il nostro pentimento non e’ tanto il dolore del male che possiamo avere commesso quanto il timore del male che puo’ capitarci.

Quello che sembra generosita’ non e’ sovente che una ambizione travestita che disprezza i piccoli interessi per mirare ai grandi.

La fedelta’ che mostrano la maggior parte degli uomini non e’ che un’invenzione dell’amor proprio per attirare la confidenza; un mezzo per risaltare sugli altri e renderci depositari di cose importanti.

La magnanimita’ e’ assai bene definita dal suo stesso nome; nondimeno si potrebbe dire che e’ il buon senso dell’orgoglio e la strada piu’ nobile per ricevere elogi.

La semplicita’ affettata e’ una impositura delicata.

GIUDIZIO SPIRITO E CUORE
Ciascuno parla bene del suo cuore, ma nessuno osa farlo del suo spirito.

La cortesia dello spirito consiste nel pensare cose oneste e delicate.

La galanteria dello spirito consiste nel dire delle cose lusinghiere in una maniera piacevole.

Lo spirito non potrebbe a lungo interpretare la parte del cuore.

Tutti coloro che conoscono il loro intelletto non conoscono il loro cuore.

Poco spirito insieme a della rettitudine annoiano meno, a lungo andare, di molto spirito insieme a molti difetti.

Lo spirito e’ sempre la vittima del cuore.

La grande sottigliezza e’ una falsa delicatezza; la vera delicatezza e’ una solida sottigliezza.

Un uomo di spirito sarebbe bene imbarazzato senza la compagnia degli sciocchi.

LA FORTUNA
La natura fa il merito e la fortuna lo mette in opera.

La fortuna ci corregge di molti difetti di cui la ragione non potrebbe correggerci.

Ci vuole maggiore virtu’ nel sostenere la buona fortuna che la cattiva.

Per essere un grande uomo bisogna saper approfittare sempre della fortuna.

Non si e’ mai tanto fortunati o tanto sfortunati quanto si immagina.

La fortuna non sembra mai tanto cieca quanto alle persone che non favorisce mai.

Bisogna governare la fortuna come la salute; gioire quando e’ buona, pazientare quando e’ cattiva e non tentare mai grandi rimedi per correggerla.

Benche’ gli uomini si lusingano per le loro grandi azioni esse sovente sono solo il frutto del caso e non di un grande disegno.

La fortuna gira tutto a vantaggio di chi favorisce.

La maggior parte degli uomini hanno, come le piante, delle proprieta’ nascoste che solo il caso e la fortuna fanno scoprire.

PENSIERI DIVERSI
E’ piu’ facile conoscere l’uomo in generale che conoscere un uomo in particolare.

Noi scegliamo sovente delle lodi avvelenate, che fanno vedere per contraccolpo, nelle persone che lodiamo, quei difetti che non avremmo mai il coraggio di criticare apertamente.

Le sole buone copie sono quelle che ci fanno vedere il ridicolo della cattiveria originale.

E’ meglio impiegare il nostro spirito a sopportare i contrattempi che ci arrivano che a prevedere le disgrazie che potrebbero capitarci.

La maggior parte della gente giudica gli uomini secondo la loro voga, o per la loro fortuna.

E’ molto facile ingannare se stesso senza accorgersene ed invece e’ molto difficile ingannare gli altri senza che essi se ne accorgano.

Uno sciocco non ha abbastanza forza ne’ per essere cattivo ne’ per essere buono.

C’e’ della gente che assomiglia a delle vaudevilles: sanno cantare una sola aria.

Esistono dei buoni matrimoni, ma non ne esistono affatto di deliziosi.

Se si esaminano bene gli effetti della noia, si trovera’ che ci fa piu’ trascurare i nostri doveri dello stesso interesse

E’ piu’ facile sembrare meritevoli degli impieghi che uno non ha, che per quello che uno esercita abitualmente.

Il mondo sovente ricompensa di piu’ le apparenze del merito che il merito stesso.

Si fanno piu’ spesso tradimenti per debolezza che per un preciso disegno di tradire.

Nell’uomo non si trova in eccesso ne’ il bene ne’ il male.

L’intenzione di non ingannare mai ci espone al rischio di essere ingannati sovente.

Il nostro merito ci attira la stima della gente onesta, la nostra fortuna ci attira la stima della folla.

Il vero uomo onesto e’ quello che non si picca di nulla.

Sovente perdoniamo alla gente che ci annoia; ma non possiamo perdonare la gente che annoiamo noi.

Ci si annoia spesso in compagnia di gente con cui non ci e’ permesso di annoiarci.

E’ una noiosa malattia conservare la propria salute con rigorosi regimi.

Coloro che sono incapaci di commettere un delitto, non sospettano gli altri di esserne capaci.

Se non ci aduliamo da noi stessi, l’adulazione degli altri non ci potra’ mai nuocere.

La sobrieta’ e’ l’amore della salute, oppure l’impossibilita’ di mangiare troppo.

L’accento del paese in cui si e’ nati dimora nel cuore e nello spirito tanto quanto nel linguaggio.

Un uomo onesto puo’ essere innamorato come un pazzo, mai come uno sciocco.

Le vere mortificazioni sono quelle che rimangono sconosciute; la vanita’ rende facili le altre.

Ci piace indovinare i pensieri degli altri, ma non si ama che gli altri indovinino i nostri.

Esistono diverse specie di curiosita; l’una di interesse che ci porta a desiderare d’apprendere quello che ci potrebbe essere utile, e l’altra di orgoglio che ci spinge a cercare di sapere quello che gli altri ignorano.

E’ piu’ nociva all’economia l’avarizia che la liberalita’.

Ci sono dei meriti senza carriere, ma non esistono carriere senza alcun merito.

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