mercoledì 31 dicembre 2008

Auguri e confessioni di fine anno

Sono le 19,00 e in casa, con Renata, aspettiamo che vada via il maledetto bisestile. Lei, in cucina, prepara il cosiddetto cenone; io guardo la televisione. Alle 22,00 arriverà Agostino, un nostro amico italiano, anche lui “emigrato” in Bulgaria. Stasera abbiamo deciso di accomunare le nostre solitudini per farci vicendevole compagnia. Un calcio a problemi, pensieri e dolori: bisogna essere forti e allegri in attesa di un futuro che ci auguriamo migliore. Ricordo questo augurio da quando ero bambino e tuttora, da quasi vecchio, lo sto aspettando, d’altronde quello che fortifica e’ la speranza. Gli ebrei aspettano il Messia da oltre duemila anni, io solo da sessantotto.
Mi faranno compagnia, oltre a Renata e l’amico Agostino, i miei vecchi. Mamma e’ morta da cinque anni e papa’ da uno, ma stanno a cena con me perche’ di mia madre indosso il vecchio maglione di lana, lavorato dalle sue mani d’oro, e di mio padre, invece, la fede nuziale che mi ha regalato, in suo ricordo, dopo che era morta mamma. Degli altri parenti ho sicuramente l’affetto di mia cugina Lilla, una donna eccezionale che mi adora, nonostante tutti i miei difetti e io adoro lei. Per i miei figli e mio fratello non merito lo stesso affetto, probabilmente hanno ragione, ma qualche volta si e’ costretti a vivere il proprio destino; evidentemente il mio era questo e lo vivo.
Vivo in simbiosi con la mia compagna che, a sua volta - avendo perso da poco la figlia maggiore Monica - ha bisogno adesso di quella particolare attenzione e affetto, per un dolore che solo il tempo puo’ lenire. L’amore – sempre - e’ rafforzato nel dolore.
Nonostante tutto, ci rimane ancora l’affetto della gatta, affetto ricambiato (e possono capire questa condizione solo le persone che hanno un animale in casa), e soprattutto sentiamo l’affetto di tanti amici che ancora ci vogliono bene e ci stimano.
A loro per primi e poi a tutti gli altri, parenti compresi, vanno i nostri auguri incondizionati e sinceri di Buon Anno. Che il 2009 possa portar loro – per prima cosa – tanta salute e serenita’, perche’ sono le vere ricchezze della vita; se poi, insieme a queste, ci fossero anche la pace, il benessere e l’amore, questo sarebbe il companatico da mettere nel panino della salute e della serenita’ e buon appetito!
Mentre scrivo vedo, in strada, gente che lancia i soliti botti che vogliono scacciare l’anno che se ne va. Anche a loro e a tutto il mondo lo stesso augurio, con la speranza che i botti non portino loro disgrazie per l’anno che arriva.

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3 commenti: