venerdì 7 maggio 2010

Se tutto va bene... siamo fottuti

Gli anni passano e la vecchiaia incombe, forse sto perdendo colpi e non mi adeguo alle nuove realtà che avanzano prepotentemente, schiacciando sul loro cammino tutte quelle vecchie convenzioni che una volta si chiamavano onestà, moralità, umanità, solidarietà, educazione, rispetto per il prossimo, generosità, cavalleria, e via dicendo. E' anche vero che un mondo siffatto sarebbe utopistico, ma basterebbe attenersi solo ad alcune di queste per renderlo almeno vivibile.
Non appartenendo più al ciclo produttivo, oltretutto autoesiliato in Bulgaria, ho sempre accarezzato il sogno di poter trascorrere le mie giornate, in quella rilassatezza e tranquillità, che solo una cittadina di provincia può dare a un pensionato. Mi accorgo, purtroppo, che questo sogno è difficile che possa tradursi in realtà. Potrebbe verificarsi se un uomo si stacca - seguendo il Vangelo - dalle miserie di questo mondo, per vivere una vita contemplativa, ma sinceramente i miei dati caratteriali non mi portano all'ascetismo.
Cosicché, se è vero che Pazardjik potrebbe essere la mia ideale cittadina di provincia, è anche vero che la vita quotidiana non può prescindere dal connettermi a internet o accendere il televisore per i programmi e le notizie dall'Italia. E siccome, che io lo voglia o meno, cuore e cervello sono legati indissolubilmente a questa nazione, rilassatezza e tranquillità vanno a farsi fottere.
Ecco, appunto. “Fottere”, come la frase che l'ex Presidente del Consiglio D'Alema indirizza, a “Ballarò”, verso un giornalista che scopre anche i suoi vecchi altarini: “Vai a farti fottere, bugiardo e mascalzone”. E' vero che ormai la decadenza dei costumi ci ha abituato a questo ed altro, ma sentire queste parole pronunciate in televisione da un politico così autorevole, offende chi le ascolta e mortifica una classe politica che, a prescindere dal colore e dalla collocazione, ha toccato il fondo della storia repubblicana. L'on. D'Alema non è più onesto del ministro Scajola, anche lui preso a rubare la marmellata, e chissà quanti altri cialtroni, impostori e ladroni uscirebbero fuori se si andasse a fondo veramente. Tutti si sono fatti il loro orticello personale. Si parla di regia occulta o di grande burattinaio che tira i fili. Non esistono regie occulte o grandi burattinai. Sono soltanto caste che sfacciatamente sanno di essere al di sopra delle leggi. Leggi che dovrebbero essere applicate da magistrati che, a loro volta, invece di giudicare in nome del popolo italiano, emettono sentenze per conto dei partiti in cui militano, pronti a candidarsi alla prima elezione. Anche loro casta e potere ingiudicabili e intoccabili. Ivi compresi sindacati e sindacalisti.
Penso che l'Italia sia l'unica nazione al mondo dove un politico, eletto in Parlamento anche per una sola legislatura, ha trovato la grassa mangiatoia per tutta la vita. Perché, in ogni caso, pur non essendo più rieletto, sarà assegnato – nella spartizione della torta – a fare il consigliere di amministrazione, il presidente, il revisore, il nullafacente delle migliaia di enti pubblici appaltati dai partiti con vergognoso lauto stipendio, liquidazione e futura pensione da nababbo.
Se l'esempio che dà la politica è questo, perché meravigliarci se i tifosi laziali, nella partita Lazio-Inter, tifano per la squadra avversaria pur di non favorire la Roma? Che vergogna! E perché meravigliarci se Totti, colto da improvviso raptus, appioppa un proditorio calcio a Balotelli? Che vergogna! E perché meravigliarci se Balotelli, a venti anni, crede di essere dio in terra e pensa che tutti ce l'abbiano con lui perché è nero? Che vergogna! E perché meravigliarci se in televisione ti propinano Flavia Vento o la Parietti o le contesse De Blanc madre e figlia o la Loredana Lecciso a fare le opinioniste? Opinioniste di che, di gossip e cosce al vento... Che vergogna!
Ma vergogna di che cosa? Se il Presidente della Camera dei Deputati, che dovrebbe essere super partes, si mette a fare politica, remando contro il partito che ha contribuito a fondare e che, a torto o ragione, continua a far proseliti, di che cosa bisogna vergognarsi?
Ho affrontato lo stesso argomento sei mesi fa, ma ho l'impressione che sia la prima volta: da allora niente è cambiato, tutto è immobile mentre la crisi attanaglia sempre più famiglie e i politici di oggi sono gli stessi che litigavano ieri, con il vicino bubbone greco pronto ad infettare anche noi. 
E quando ti fanno vedere un'infinità di opere pubbliche rimaste incompiute, con i soldi delle quali si potrebbe costruire un'altra Italia, di che cosa bisogna vergognarsi?
Chi è senza peccato butti la prima pietra! Dovremmo vergognarci tutti, e soprattutto preoccuparci per il futuro, perché - pur avendo fiducia nei giovani – bisogna accertarsi chi sono i loro mentori.
Speranza e commozione sono riuscite a pervadermi soltanto guardando la trasmissione della celebrazione del 149° Anniversario dell'Esercito Italiano. Siccome sono un inguaribile romantico credulone con un animo permeato di amor patrio, anche ieri l'inno nazionale e il discorso del Presidente della Repubblica mi hanno dato quella carica e quella emozione che fanno venire la pelle d'oca in tutto il corpo. E' stata anche l'occasione per consegnare la “Croce d'onore alla memoria” ai familiari di quei soldati che sono morti per una causa che forse neanche sentivano, ma alla quale hanno dovuto obbedire come qualsiasi operaio o impiegato che ha bisogno di guadagnare lo stipendio per mantenere la famiglia. Non li considero eroi, perché gli eroi fanno parte di un'altra categoria, ma valorosi operatori di pace che per quattro soldi rischiano la vita quotidianamente, anche per gente che continua ad ingrassare dentro e fuori i palazzi del potere. A queste giovani vite spezzate, che mi hanno fatto venire un nodo in gola, il mio ringraziamento e la mia gratitudine: cap. Antonio Fortunato, serg. magg. Roberto Valente, cap. magg. capo Massimiliano Randino, cap. magg. scelto Matteo Mureddu, cap. magg. scelto Giandomenico Pistonami, cap. magg. scelto Davide Ricchiuto.

Condividi su Facebook, Twitter o Google Buzz:
Condividi su Facebook Condividi su Twitter Pubblica su Google Buzz

1 commento:

  1. se quello che comanda è un cretino e si circonda di cretini piu’ di lui per poter comandare, alla fine anche l’unico che è intelligente viene talmente esasperato che si arrende! Questa è la classe dirigente italiana

    RispondiElimina