giovedì 5 agosto 2010

Fini e le matrioska di Montecarlo

La frattura nel Pdl, innescata e concertata dal mio ex idolo politico Gianfranco Fini, è finalmente arrivata all'epilogo. Dopo un anno di insofferenza a ogni progetto del Pdl, del quale è stato co-fondatore, anno nel quale il Presidente della Camera - contravvenendo al suo ruolo istituzionale di figura garante e super partes - ha fatto politica attiva all'interno dello stesso Pdl, proponendosi come bastiancontrario di ogni progetto o iniziativa, assistiamo oggi alla rottura definitiva. Fini e i finiani hanno fondato il gruppo autonomo “Futuro e libertà”. Hanno creato tutte le condizioni per essere cacciati dal partito, ma spudoratamente starnazzano di essere vittime del cesarismo di Berlusconi.

Gli anni o la storia ci diranno quanta lungimiranza ha avuto Fini nel provocare questa rottura. Gli unici ad averne avuto beneficio, fino adesso, sono stati giornalisti e giornali che hanno avuto di che occuparsi, raccogliendo le esternazioni del gruppo dissidente e quelle della maggioranza, descrivendo per filo e per segno i colpi proibiti e le pugnalate che si scambiavano, ricamando adesso sulla futura governabilità di Berlusconi, sulle sue dimissioni, sulla possibilità di un governo tecnico, su nuove elezioni anticipate.
Da una settimana “Il Giornale” e “Libero”, sempre nell'ambito della lotta senza quartiere tra le parti, hanno scoperto gli altarini del nostro beneamato Presidente, anche lui tutore di legalità e moralità, come si è sempre compiaciuto autodefinirsi il Pd. Non sembra, a tutt'oggi, che Fini abbia altre frecce al suo arco se non quelle di una querela, rifiutandosi di spiegare agli italiani, agli elettori e al Parlamento, se i fatti contestatigli (la vendita dell'appartamento a Montecarlo e tutti i magheggi correlati, per intenderci) siano veri, siano falsi, o metà veri e metà falsi.
A margine di questa querelle, devo però fare alcune considerazioni personali, che mi inducono a confermare i dubbi che ho sempre avuto sull'etica, l'onestà, la moralità della classe politica e la subornazione dei giornalisti e dell'informazione ai poteri cui fanno riferimento e alle convenienze. L'età mi ha reso refrattario a verità e notizie declamate e conclamate, molte delle quali, nel tempo, si sono rivelate manipolate per interessi personalistici e di partito. Deleghe a scatola chiusa a nessuno.
Riferendomi alla classe politica mi piacerebbe sapere: Se l'ex-presidente di An ha fatto tutti questi intrallazzi da codice penale, perché i suoi ex-colonnelli di parte Pdl rimangono ancora zitti? Forse non sapevano o sono coinvolti anche loro? Potevano non sapere? I maggiorenti certamente no, altrimenti bisogna pensare che lo sapesse solo Fini e il tesoriere sen. Pontone. Se truffa c'è stata, è stata fatta da due persone all'insaputa di tutti? Ne dubito. Mi commuove poi il silenzio dei partiti di opposizione, sempre pronti a gridare allo scandalo e alle dimissioni se Berlusconi fa una battuta sulla Bindi. Oggi che si profila uno scandalo senza precedenti, tutti zitti zitti boni boni. Di Pietro Bersani Casini, dove siete? Avete paura che vi rompano il giocattolo-Fini? Ah, già... prima di ogni cosa il garantismo!
Per quanto invece riguarda l'informazione, vorrei sapere prima di tutto da Belpietro e Feltri se prima della rottura di Fini la notizia si sapesse ed era taciuta o si è saputa solo dopo. Posso avere dei dubbi, vista la contiguità tra la rottura e la notizia destabilizzante? A tutti gli altri giornali invece, da “Repubblica” a “La Stampa” a “Il corriere della sera” e via dicendo, vorrei domandare: Ma come!... c'è una notizia così dirompente, uno scandalo che dovrebbe farvi correre come avvoltoi sulla preda, e invece lo classificate come spazzatura. In base a cosa? avete notizie alternative o che si contrappongano a quelle di Feltri e Belpietro? Allora pubblicatele e sputtanateli. Penso invece che a voi e ai vostri padroni fa comodo solo l'antiberlusconismo. Ecco il vero bavaglio all'informazione... è il vostro autobavaglio perché la notizia non vi rende.
E poi è mai possibile che non ci sia nessuno di tutti quei magistrati d'assalto, tipo De Magistris o Woodcock, che solo al sentore di qualche malaffare, chiedono già la testa del malcapitato di turno? L'inchiesta la facciamo finire a Feltri e Belpietro? Ma loro non sono magistrati né giudici, e se Fini fosse colpevole, chi lo condanna?
Politici, magistrati, giornalisti, siete tutti conniventi o siete già andati in ferie? Ah!, già... siete troppo occupati dietro alla P3 di Gianni&Pinotto.
Ecco... questo è un silenzio troppo assordante. Ed è questo silenzio che muta i miei dubbi in certezze. Con buona pace della moralità e della legalità.

Foto ripresa da Giornalettismo.com

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3 commenti:

  1. sei troppo prolisso, le chiacchiere stanno a zero

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  2. Sei di una ingenuità disarmante, stai massacrando il tuo ex idolo per aver commesso una "quisquiglia" che è nulla al confronto delle "gravi nefandezze" commesse dal "nano maledetto" che vuole portare l'Italia alla sudditanza dell'imperatore.

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  3. E' un ritornello che ho gia' sentito centinaia di volte... bla bla bla... sai cosa ha fatto crescere Berlusconi?... l'antiberlusconismo! Piu' sara' odiato e sempre piu' consensi avra'... ti converrebbe votarlo, chissa' che non sia la volta buona per farlo cadere!...

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