domenica 23 gennaio 2011

Non praevalebunt

C'è Ruby e Ruby, questione di etica
Oggi, finalmente, il cerchio si è chiuso. Cominciavo a pensare che l'ultimo tassello restasse vuoto e invece oggi il novello Zarathustra ha parlato. Saviano, mentre riceveva la laurea honoris causa dall'Università di Genova, non ha potuto esimersi dal dedicarla, per solidarietà, ai piemme milanesi che indefessamente, da diciassette anni (dandosi il cambio in Parlamento), cercano di abbattere il male assoluto, Berlusconi.
Se non fosse per l'inutile baccano che creano mediaticamente, direi che ormai la stolida monotonia sinistrorsa non fa neanche più notizia. I personaggi sono sempre gli stessi: il mostro Berlusconi, così pure i mastro Titta che vorrebbero decapitarlo: i pupari della Procura di Milano imbastiscono la canizza e i pupi dell'opposizione iniziano a latrare. Bersani, Di Pietro, Casini, l'iscariota, Vendola, Saviano, Santoro, Travaglio, ecc. che oggi cercano nuovi accoliti nella Chiesa e nel Colle.
Una opposizione di ominicchi che, pur di far fuori il premier che non riescono a battere per via democratica, mettono il Parlamento in mano al potere giudiziario, tradendo loro, sì, una Costituzione che avrebbe urgente bisogno di riforme adeguate ai tempi che corrono. Se fosse vero quello che ha dichiarato Travaglio ad Anno Zero dovremmo avere un presidente Superman da guinness dei primati, mentre invece dobbiamo accontentarci di storie di trans, matrimoni gay, lesbiche e drogati sponsorizzati dalla sinistra.
Mi aspetto che i camaleonti sinistrorsi di questa povera Italia vadano tutti alla Santa Messa e chiedano al Santo Padre udienza speciale per proporgli la scomunica di questo vecchio bavoso a cui piacciono ancora le belle donne. Dice il Vangelo che guardano la pagliuzza negli occhi degli altri e non vedono la trave che hanno nei loro occhi.
Bersani vuole raccogliere dieci milioni di firme. Abituato alle primarie di partito, dimentica che per sostituire Berlusconi gli servono diciotto milioni di voti. Il ciarlatano traditore – speriamo anche prossimo suicida come il suo omonimo Giuda – invece di fare il Presidente della Camera fa il leader dell'opposizione nei comizi di partito, in barba al dettato costituzionale che lo vuole super partes. Vada a lezione di stile da Schifani. Vendola, che dichiarava “il diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra di loro, o con gli adulti” si vergogna di quello che nel mondo pensano dell'Italia. Devo ancora capire se la vergogna è dovuta al comportamento di Berlusconi o alle sue parole. Vogliamo parlare di machine-gun Di Pietro? Un piemme che 17 anni fa voleva sfasciare Berlusconi, è riuscito a sfasciare solo la lingua italiana e aumentare le barzellette. O di Casini, l'uomo della terra di mezzo, che – lontano dal mare e dai monti – è arenato nell'arido deserto del terzo polo?
Questa è la nostra opposizione oggi. Cieca e imbecille. L'esempio del marito che si taglia le palle per fare dispetto alla moglie. Per stupido antiberlusconismo sta svendendo la sovranità del Parlamento alla magistratura, dimenticando che chiunque vada al governo domani sarà sempre soggetto a quei giudici che oggi vogliono la testa di Berlusconi. E' Berlusconi che sta tradendo la Costituzione, signor Bersani?
Ricordate, signore o presunte tali della sinistra che oggi manifestate per la dignità della donna, quando nelle piazze urlavate, per sentirvi libere, “l'utero è mio e lo gestisco io...”? Ieri queste ragazze bisognava difenderle a ogni costo, soprattutto se prostitute o disadattate, per l'emancipazione della donna. Oggi invece – ma solo se vanno da Berlusconi – sono puttane, escort, prostitute che, non avendo commesso alcun reato, possono essere additate al pubblico ludibrio. Siete voi immorali, false e bugiarde. Voi Concia, voi Melandri, voi Bindi, ecc.
E anche Lei, signor Presidente della Repubblica, con il massimo rispetto per la sua carica e perché un po' più anziano di me, pur essendo stato comunista... Lei predica, giustamente, rispetto per le istituzioni dello Stato in questa guerra che sta degradando l'Italia. Ma come Presidente della Repubblica e capo del Consiglio Superiore della Magistratura ha mai provato, almeno una volta, a richiamare all'ordine e tirare le orecchie a questi giudici che così solertemente si interessano solo a Berlusconi? O pensa anche lei che gli italiani portino ancora la sveglia al collo? Se io ho un cane che abbaia e morde la gente o trovo il modo di educarlo o me ne sbarazzo. Sperando che il cane non si rivolti anche contro di me.
Vorrei dire due paroline anche a Lei, signor Presidente del Consiglio. Provi prima di tutto a prendere un po' di benefico bromuro. Poi, essendo lei anzitutto maestro di marketing, ho il sospetto che questa persecuzione le faccia comodo, perché ogni volta cresce il consenso degli italiani nei suoi confronti, me compreso. Ma se ciò non fosse, mi permetto di darle un consiglio: ogni mattina, prima di uscire di casa, telefoni alla Procura di Milano ed elenchi loro il suo programma giornaliero e tutti i suoi appuntamenti, anche amorosi. La Procura, tranquillizzata, la lascerà in pace e non spenderà milioni di euro per intercettarla, Lei potrà liberamente trascorrere la sua giornata senza ulteriori indagini e noi italiani, soprattutto, non sentiremo più parlare di questa Boccassini che – come Di Pietro – vive solo perché lei esiste.

E per ultimo a Mons. Girotti che afferma che “questo è molto triste e grave”, vorrei ricordare le parole scritte nella testata dell'Osservatore Romano: Unicuique suum e Non praevalebunt (A ciascuno il suo e Non prevarranno). E aggiungo, sempre evangelicamente, che è più facile per un cammello entrare per la cruna di un ago che questa opposizione di sinistra possa vincere le elezioni. Forse il governo Berlusconi non sarà il migliore dei governi, ma provi a immaginare, caro Mons. Girotti, cosa ne sarebbe dell'Italia e della Chiesa con un governo di siffatta sinistra. Ha mai sentito parlare delle forche caudine?
Gli italiani dimenticheranno presto questa vicenda, mentre resterà per molto tempo nel loro cuore la storia di un'altra diciassettenne Ruby, spentasi in questi giorni in Germania per un'iniezione letale. Ma quella è una storia di cani, una storia d'amore, che non ha nulla a che vedere con le miserie umane della sinistra italiana.


domenica 9 gennaio 2011

La sindrome di Stoccolma di Carlà

Gentile signora,
anzi solo signora, perché invero non solo non è gentile, ma – sia a me che a tantissimi italiani – lei risulta piuttosto antipatica, malgrado l'antica bellezza. Sì, perché nonostante le pezze che cerca di appiccicare, l'età passa per tutti, così che se prima era bella e antipatica adesso si rivela grinzosa e indisponente. Né la simpatia si compra al supermercato.
Dovremmo essere felici e orgogliosi di avere una italiana première femme all'Eliseo e invece, mi dispiace dirglielo, non ce ne frega proprio niente, almeno tanto quanto a lei glie ne può fregare dell'Italia, terra che le ha dato i natali e della quale dice di vergognarsi. No, signora, siamo noi che ci vergogniamo di lei per il suo comportamento, a dir poco, disdicevole. Perché le bugie, secondo un vecchio proverbio, hanno le gambe corte e alla fine tutto ritorna a galla, anche l'ultima marachella che lei ha ordito contro l'Italia.
L'ex ministro della giustizia dell'ex presidente brasiliano Lula, Tarso Genro, ha dichiarato in una intervista che lei fece molte pressioni per perorare la causa a favore di Cesare Battisti. Francamente il suddetto ministro, così come il suo ex presidente, nei loro comportamenti risultano persone inaffidabili, ma lei invece – oltre a essere irresponsabile – è anche bugiarda con un rancore verso l'Italia e gli italiani che non le fa onore.
Precedentemente si è adoperata attivamente per impedire l'estradizione dalla Francia all'Italia della brigatista rossa Marina Petrella, condannata all'ergastolo in Italia, adesso ritorna alla carica con Battisti.
Lei che, molto radicalsciccamente, è paladina di tutta la teppaglia terroristica che circola in Francia e dintorni, dimentica: 1) che suo marito si chiama Sarkozy e non Mitterrand, e combatte questi terroristi; 2) che se lei oggi è naturalizzata francese è anche perché la sua famiglia ha lasciato l'Italia, rifugiandosi in Francia, per paura di esser presa di mira dalle Brigate Rosse.
Viste le tendenze populiste e caritatevoli cui lei ci ha abituati, mi nasce l'atroce dubbio che la sua sia segreta invidia inesplosa o che – ma questo ce lo può dire solo lei – soffra della sindrome di Stoccolma.
Con l'augurio di tutti gli italiani di non vederla e non sentirla più in avvenire, a mo' di commiato vorrei rammentarle le parole di un grande uomo, italiano – Francesco Cossiga – che il meglio che poté dire di lei fu: “Siamo ben lieti che Carla Bruni non sia più italiana”. Viva Cossiga.

venerdì 7 gennaio 2011

Irredentisti e terroristi accomunati da un nome

L'EROE

L'eroico patriota
Non so cosa studiano oggi i giovani delle scuole medie, è passato troppo tempo dai lontani anni cinquanta, sono state fatte moltissime riforme nella scuola, storia e giudizi storici si sono evoluti nel tempo e oggi potrei leggere su un libro che un eroe di allora sia stato invece un volgare truffatore o un assassino, rivalutato o condannato dal giudizio di chi la storia la scrive pro domo sua.
Gli eroi dei miei tempi, infatti, venivano quasi tutti dal Risorgimento italiano e dalla prima guerra mondiale, partendo da Pietro Micca per arrivare a Giuseppe Garibaldi e poi Giuseppe Mazzini, Carlo Pisacane, Goffredo Mameli, Francesco Baracca, Enrico Toti, ecc. A questi eroi si aggiungeva anche un certo Cesare Battisti. Il Battisti di cui si parla è stato un patriota, attivista socialista, giornalista, scrittore, deputato, soldato.
Fu impiccato, insieme a Fabio Filzi, perché amava l'Italia, perché per l'intera sua vita, con la penna e con l'azione, aveva combattuto l'invasore austriaco. Ognuno di noi sa quante vie e piazze sono dedicate alla sua memoria. Nella foto in cui gli austriaci lo ritraggono mentre si avvia al patibolo lo vediamo col portamento diritto e fiero di chi non teme la morte. Un uomo tutto d'un pezzo, insomma, o – come si direbbe oggi – con le palle.

L'ASSASSINO SORNIONE; SICURO
DELLA PROPRIA IMPUNITA'
L'assassino terrorista
Quanto a fama, però, credo che il nostro eroe sia stato surclassato e superato dal suo contemporaneo omonimo nato in quel di Sermoneta. Il Cesare Battisti odierno, infatti, riempie da anni le pagine di giornali e telegiornali italiani ed esteri, non per aver onorato l'Italia nel mondo ma per gli omicidi a sfondo terroristico perpetrati negli anni settanta sotto la sigla dei PAC (proletari armati per il comunismo).
Personalmente sono convinto che questo truce assassino sia un delinquente comune, che ha approfittato dell'occasione presentataglisi in carcere, per affiliarsi a una sigla politica terroristica di sinistra onde poter svolgere le sue rapine e i suoi delitti sotto l'insegna di quei falsi ideali che negli anni di piombo andavano di moda per poter poi sfuggire ai delitti dei quali si erano macchiati.
Questo bieco infame assassino, dopo essere fuggito dal carcere, che forse gli ha spalancato la stessa sinistra, prima si è rifugiato in Francia dove la gauche radical-chic è sempre stata molto ricettiva nei confronti dei terroristi comunisti transfughi dall'Italia, grazie anche all'ombrello protettivo di Mitterrand, poi – fattesi difficili ulteriori protezioni – si è reso uccel di bosco rifugiandosi in Brasile. Anche qui ha continuato la bella vita, sempre protetto da quella sinistra intellettualmente democratica che in tutto il mondo vuole difendere ideali già condannati dalla storia.
E vediamo così gente come Gabriel Garcia Marquez, premio Nobel per la letteratura, personalità della cultura e del giornalismo francese quali Bernard-Henry Lévy e Fred Vargas, personaggi “in” della cultura italiana e del giornalismo come Saviano, e poi politici, ministri, governanti della sinistra internazionale, dare la propria solidarietà e appoggio a questo farabutto fariseo indifendibile, perché le rapine e gli omicidi non possono essere difesi. Costoro, persone indubbiamente oneste e in buona fede, con la loro solidarietà, si rendono corresponsabili morali dei delitti di Battisti. Saviano, in verità, successivamente ritira la sua firma di solidarietà, in segno di rispetto per le vittime. Questo mi fa riflettere su come tanti oscuri personaggi, soprattutto nella sinistra, ricevano la solidarietà a comando.
Dopo queste premesse, torno a pensare ai nostri giovani studenti, che – seguendo un clichet ormai collaudato – difficilmente apprenderanno dai libri di storia di un eroe trentino impiccato dagli austriaci mentre gridava “Viva l'Italia!”, mentre molto probabilmente sapranno dai giornali, dalle televisioni e da internet del personaggio Cesare Battisti, martire di una persecuzione politica, che comunisti e una certa sinistra italiana sapranno mistificare fino a renderci odiosi le vittime e i familiari che ancora aspettano giustizia.

I DUE COMPARI
Non so cosa e quanto abbia fatto Lula, negli anni in cui ha governato, per il bene del Brasile. Probabilmente è stato un buon Presidente. Ma noi italiani lo ricorderemo soprattutto per lo schiaffo dato all'Italia alla fine del suo mandato, negando l'estradizione per Cesare Battisti, perché preoccupato – dice lui – della giustizia italiana e per il trattamento ai detenuti politici.
Vorrei rassicurare il signor Lula – che reputo in malafede - sul trattamento dei detenuti sia comuni che politici: se confrontiamo lo stato dei nostri detenuti rispetto ai brasiliani, posso tranquillamente dire che quelli italiani stanno in vacanza; quanto alla giustizia, se è vero che la nostra è al collasso, quella brasiliana è inaffidabile viste le sentenze emesse nei riguardi del Battisti.
Mi auguro sinceramente che Cesare Battisti non venga estradato per venire a scontare la condanna in Italia. I parenti delle vittime sicuramente morirebbero di crepacuore perché dopo i danni subiti sarebbero costretti a subire anche la beffa.
Con l'attuale governo e questa legislazione, al massimo tra dieci anni – tra una riduzione di pena, un premio, un incentivo, un pentimento, ecc. - sarebbe libero; con un governo di sinistra - ministri Diliberto o Ferrero - sarebbe accolto in aeroporto in pompa magna da un ministro in persona e condotto con tutti gli onori personalmente in cella, con le scuse dello stesso ministro per il trattamento riservatogli; dopo qualche mese, tra una malattia immaginaria, una claustrofobia e un premio per meriti culturali e scientifici, trascorrerebbe qualche tempo ai domiciliari con un incarico di prestigio assicurato nella pubblica amministrazione. Giusto per dargli la possibilità di presentarsi candidato, alle future elezioni, martire e vittima della dittatura capitalistica e di Berlusconi.

LA VERA GLORIA DEI MARTIRI
No, no... lasciamolo dove sta (mi scuso con i parenti delle vittime), in questo modo eviteremo di doverlo considerare, un giorno, l'eroe che sicuramente ne farebbe la sinistra, e siccome di merde come Battisti, in Italia ne abbiamo anche troppe, eviteremo di riempire il cacatoio.
Mi auguro solo che i giovani d'oggi, quando in una città vedono via Cesare Battisti, non pensino sia l'omaggio in vita a questo tristo figuro; il nostro vecchio eroe trentino si rivolterebbe nella tomba vedendo quanta gloria si può raggiungere con il delitto.
Un vecchio proverbio dice che il delitto non paga. Spesso, invece, paga anche bene... e siamo sempre noi a pagare, tanto per cambiare.