martedì 24 gennaio 2012

Eccellenze italiane in Bulgaria



Mi riesce ogni giorno più difficile scrivere. Niente paura, né parkinson né alzheimer. Pur vivendo in Bulgaria vedo giornalmente i canali televisivi italiani che appesantiscono e annullano i miei movimenti sulla tastiera del computer. Vedo un'Italia che sta andando a scatafascio, gente incazzata, mortificata nella sua dignità, oppressa da un nugolo di balzelli, preoccupata del futuro prossimo e ancor di più del futuro più lontano, caste che non sono caste ma puttane, politici che non fanno politica e delegano il nostro destino a professori indubbiamente (!!!) corretti e preparati ma mai eletti dai cittadini, Roma capitale di criminalità e assassini, taxisti camionisti benzinai in rivolta da quasi sudamerica, inchini di navi che affondano e capitani men che coraggiosi che si rifugiano in scialuppa per salvarsi anziché salvare, omicidi senza colpevoli e assassini e mafiosi liberi per decorrenza termini, e chi vuole può aggiungere altro perché la botte del malaffare e dell'evasione fiscale non si riempie mai, anzi tra poco inizia la fila ai confessionali visto che gli evasori, oltre ad essere parassiti, per la Chiesa sono anche peccatori. Ecco... tutto questo riesce a bloccarmi il cervello e il cervello blocca le dita, restie a muoversi perché amo questa Italia, che vedo sempre più impantanata nei debiti e nella recessione. E la mia Sicilia sempre più lontana... sono stati sospesi i lavori del ponte ma solo perché l'aggancio con l'Italia è lungo anni luce.
Dal pianto per l'Italia a un sorriso per la Bulgaria e alle imprese italiane che qui onorano la nostra nazione. E qui le dita si sciolgono perché vorrei citare un'impresa importante, seria e laboriosa che diciotto anni fa ha investito le sue speranze, la sua tenacia, la professionalità dei suoi imprenditori a Pazardjik, affrontando rischi e superando difficoltà che l'hanno portata, oggi, alla leadership nel suo settore.

Rigoni di Asiago a Pazardjik e dintorni
Qualche giorno fa, in una trasmissione televisiva dedicata all'agricoltura e ai suoi derivati, il conduttore, presentando Antonio Rigoni, illustrava la catena produttiva della sua azienda: Rigoni di Asiago, in Italia, è ormai diventato un nome e una garanzia nella produzione di marmellate, nocciolata, miele, tutto rigorosamente biologico.
La fortuna e l'espansione dell'azienda si deve in larga parte al coraggio dei fratelli Rigoni nell'investire in Bulgaria, coltivando biologicamente i più svariati tipi di frutta su ubertosi terreni quasi vergini: fragole, prugne, ribes rosso e nero, more, amarene, nocciole, lamponi, ciliegie, uva spina, oltre al grano e ai girasoli per la normale rotazione delle colture. Professionalità e serietà che oggi, in Bulgaria, vengono espresse in due nomi: Ecoterra ed Ecovita. La prima produce e coltiva frutta biologica mentre la seconda gestisce la trasformazione dei prodotti coltivati che vengono poi avviati ad Albaredo d'Adige e Foza.
L'investimento della Rigoni inizia con una fattoria a Karabunar, paesino vicino a Pazardjik e prosegue poi in un piccolo comune, Berkovitsa, nella regione del Montana, con l'acquisto o la concessione di quasi duemila ettari di terreno, coronando infine il progetto nel nuovo stabilimento di Pazardjik, "Ecovita", che gestisce la lavorazione e la surgelazione dei prodotti, con una capacità produttiva di tremila tonnellate di frutta surgelata e in purea, prodotte quasi tutte da "Ecoterra".
"Ecovita" sorge su 12 mila metri quadrati, 5 mila dei quali coperti, e impiega nella lavorazione una cinquantina di operai più alcune centinaia di stagionali, dando una boccata di ossigeno all'economia della zona, soprattutto in un periodo così critico per tutta l'Europa. Ma i numeri positivi non finiscono qui, perché dai 25 milioni di fatturato del 2004 dell'intero gruppo, si è passati ai 48 del 2009 per chiudere il 2010 con un fatturato di 53 milioni di euro, mentre ha avuto un ulteriore incremento anche il 2011.
Avrei voluto sentire queste notizie in Italia, dovrò accontentarmi di sapere che anche in terra straniera le imprese italiane si fanno onore. Chissà perché in Italia queste positività sono così difficili da raggiungere, ma questo è un altro discorso...
Per motivi inerenti la mia pensione, ho avuto modo di conoscere il corregionale dr. Giuseppe De Francesco, Console onorario d'Italia a Plovdiv, giovane manager preparato, intelligente, ma umile e disponibile, come lo sono in genere le grandi persone. E' anche amministratore delegato della "Ecovita" per la Bulgaria, un motivo in più per dire che la Rigoni di Asiago è in ottime mani.




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