domenica 13 maggio 2012

Assen Marcevski, l'uomo dei grandi misteri


Settantotto anni appena compiuti, dopo lunga malattia è morto a Sofia Assen Marcevski, un uomo che ha indissolubilmente legato la sua vita all’Italia e a un suo importante periodo storico.
Laureato in Filologia italiana all’Università di Sofia, ha avuto l’onere e l’onore di essere mandato in Italia come interprete ufficiale dell’ambasciata bulgara a Roma. Erano i tempi in cui il mondo si divideva tra Patto Atlantico e Patto di Varsavia, la Bulgaria era governata da Todor Zhivkov e Occidente e Oriente convivevano nella reciproca diffidenza.
Un uomo di non comune intelligenza sia nella vita che nella professione, nella quale seppe trovare sempre le parole e le frasi che ricalcavano il reale pensiero di chi parlava, conoscitore fine del nostro “politichese”, anche nei suoi risvolti oscuri ed ermetici. Tradurre parole e pensiero, nel momento storico che si viveva, era allora basilare anche per non creare spiacevoli incidenti diplomatici, e lui – non diplomatico ma semplice impiegato – seppe coniugare questo impegno con grande professionalità. E’ stato insignito della onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana, mentre in Bulgaria è stato co-fondatore dell’Unione dei Traduttori.
Rimase ininterrottamente a Roma dal 1979 al 1991. Lui stesso raccontava che non lo fecero rientrare in Bulgaria neanche per dare l’ultimo saluto alla madre morta. La sua presenza, proprio in quegli anni, era ritenuta indispensabile per la straordinaria conoscenza della lingua italiana.

MARCEVSKI CON LA COLLEGA E COLLABORATRICE
KALINA KARDANOVA, NOSTRA COMUNE AMICA
Per l’editore Mario Bulzoni, per il quale ho avuto anch’io il piacere di lavorare, ha tradotto tre opere del grande scrittore e poeta bulgaro Lyubomir Levchev. Scrittore anche lui e autore di due famosi libri Misteri italo-bulgari (editore Stango) e Il Codice di Marcevski, frutto della sua esperienza diretta delle vicende che riguardarono l’attentato a Papa Woytila, della cattura di Ali Agca e del coinvolgimento del funzionario della Balkan Air Sergei Antonov, che indicavano la pista bulgara come esecutrice per conto di Mosca. 
Le prove a carico di Antonov caddero per insufficienza di prove, ma Marcevski teorizza e indica un’altra pista: il complotto interno al Vaticano. E  precisamente l’elezione di Paolo I prima e di Giovanni Paolo II dopo, che avevano bloccato i traffici di Marcinkus con la mafia, tramite lo Ior, con il riciclo di denaro sporco. Verità, mezze verità, fantasia? Forse un giorno lo sapranno i nostri nipoti.
E’ stato fine cultore della lingua italiana nonché osservatore e narratore ironico, satirico e a volte anche caustico della nostra “presunta” cultura, del nostro carattere e del nostro modo di vivere. Come si vede i ruoli si invertono: oggi anch’io – senza volermi minimamente accostare al grande Marcevski – con il mio Scoprire la Bulgaria cerco di descrivere bulgari e Bulgaria.
La sua professione gli ha permesso la frequentazione dei salotti “buoni” italiani memorizzando le gaffes dei nostri ricchi intellettualoidi, di assistere ad eventi culturali e storici e conoscere le più alte personalità di allora, traendone spunto poi per i suoi libri. Ha lavorato e tradotto per Moro, Andreotti, Pertini, Agnelli, De Benedetti, Craxi, Giovanni Paolo II e tanti altri personaggi che hanno scritto la storia italiana e bulgara degli ultimi trent’anni. Marcevski, traduttore serio, fedele e corretto, ma uomo gioviale, allegro, ironico e scanzonato, forse ha portato con sé – insieme alle persone per le quali ha lavorato – segreti di Stato racchiusi nelle casseforti delle ambasciate e dei Servizi Segreti, che noi non conosceremo mai.
In un commento a un sito dedicato a Emanuela Orlandi, chiedeva se qualcuno fosse a conoscenza della e-mail del fratello di Emanuela, Pietro, perché aveva delle importanti comunicazioni per lui. Non potremo mai sapere quali fossero queste notizie, siamo certi che Marcevski se ne è andato a causa di una grave malattia, ma la richiesta di quella e-mail per comunicare con il fratello di Emanuela, probabilmente avrebbe anche potuto portarlo a finire ammazzato, perché il rapimento di Emanuela Orlandi ha cosparso di cadaveri il suo cammino. Per non parlare dello stesso Antonov, trovato morto in casa dopo parecchi giorni; morto, si dice, per cause naturali.

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2 commenti:

  1. Grazie Antonio, e` un stupendo gesto.....Peccato che non ho avuto la possibilita` di presentarti questa persona...pace all`anima sua...

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  2. Sto leggendo in questi giorni "Misteri Italo-Bulgari" libro scorrevolissimo e molto piacevole, avevo pensato di incontrare il Cav. Marcevski poichè vivo a Sofia per complimentarmi ma apprendo in questo sito della sua scomparsa...che Dio lo abbia in gloria.

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