giovedì 14 giugno 2012

Ma che cazzo è questo Spending Review?


Parlare inglese per fregarci in italiano
Come non bastasse l’oggettiva difficoltà di capire le astruse analisi politiche elaborate in termini politichesi, i nostri giornalisti e il governo si riempiono la bocca di Spred che si scrive Spread e di Spending Reviù che si scrive Review. Io so cosa è perché ho cercato il loro significato su internet e modestamente un briciolo di cultura sono andato a cercarmela.
Se, invece, domandate a 945 comunissimi cittadini il significato di queste parole, 900 vi risponderanno che non sanno il loro significato e 45 forse sì, mentre se lo domandate ai nostri 945 parlamentari, una cinquantina probabilmente vi daranno la risposta esatta mentre tutti gli altri vi diranno che dovrebbero essere isole della Micronesia o colonie inglesi.
Non ho niente contro l’inglese usato come lingua che ci aiuta nei rapporti con la comunità internazionale, ma se siamo in Italia, per quale oscuro motivo dobbiamo usare parole che sono comprensibili solo agli addetti ai lavori? Oggi, senza Spending Reviù non si vive più e il famoso Spread Bpt-Bund ha fatto sì che Berlusconi desse le dimissioni, mentre questo Spread sembrava un cancro che stesse erodendo, con i suoi 400-450-500 e passa punti, le fondamenta della nostra democrazia portandoci al fallimento.
Oggi questa oscura parola viaggia quasi sempre alle stesse altezze e sembra che non importi niente a nessuno, l’Italia continua a navigare (male), gli italiani ad andare in vacanza, i disoccupati ad esser sempre di più disoccupati, i cassintegrati aumentano vertiginosamente e nessuno ha il coraggio di dire che stiamo in mezzo alla Shit. Oddio, e adesso cosa è questa parola? L’ho fatta tradurre a Google, significa che stiamo in mezzo alla merda. D’ora in poi, però, chiamiamola Shit, forse puzzerà di meno e sempre meno persone sapranno in che stato stiamo, e se ci dovesse essere, disgraziatamente, un altro terremoto possiamo dire che c’è stato un earthquake, anche di 7° grado, e quasi sicuramente non succederà niente perché pochi sanno come è fatto un terremoto inglese.
In quanto alla Crescita, né i media né il governo usano il corrispondente termine inglese, non perché esso non esista, ma perché non esiste proprio la Crescita nel nostro vocabolario governativo. In cambio sappiamo fin da adesso che il fallimento in inglese si chiama default, parola sempre più conosciuta dalle aziende italiane. Se poi si dovesse trovare la giusta traduzione inglese di Esodati, molto probabilmente 390.000 disgraziati che stanno nel limbo dei pensionandi, sarebbero spediti dritti nell’inferno dei dimenticati.

domenica 10 giugno 2012

Diventeremo tutti Grillini?



Mentre scrivevo il titolo mi è venuto il dubbio a chi potesse riferire il lettore quel “Grillini”: forse all’ex deputato ds presidente dell’Arci-Gay, o ai seguaci di Beppe Grillo chiamati oggi comunemente “grillini”? Nel primo caso ci sentiamo solidali con l’ex deputato gay essendo stati ed essendo tuttora vessati e proni a uno Stato, a un governo e una classe politica che ci sta sodomizzando senza neanche chiederci se preferiamo il burro o la vaselina; nel secondo caso, se “grillini” è riferito ai seguaci di Grillo, sono ancora più preoccupato, perché – dopo essere stati presi per il culo dallo Stato, dal governo e dalla classe politica – adesso offriremo la restante verginità al guitto di turno con l’asso nella manica (quando “asso nella manica” non sta per soluzione del problema, ma per baro, imbroglione, arruffapopolo).
Dalla Treccani estrapolo: ””Castigat ridendo mores – Frase latina (“corregge i costumi col ridere”) composta dal letterato francese J. de Santeuil (sec. 17°) per il busto d’Arlecchino che doveva decorare il proscenio della Comédie Italienne a Parigi; si ripete talora riferendola a persona che sa ammonire senza che nelle sue parole si senta il rimprovero, e spec. a scrittore che dà insegnamenti morali attraverso forme letterarie apparentemente leggere e, comunque, divertenti””. La differenza con la citazione la fa Beppe Grillo con le sue battute triviali e i suoi “vaffa…”.
Se apriamo Facebook troveremo migliaia e migliaia di Grillo che friniscono tutti i problemi di questa nostra povera Italia. Purtroppo i problemi dell’Italia li conosciamo tutti, quello che è impossibile trovare è il Benaltro che li risolva. Quante volte abbiamo detto “Qui ci vuole ben altro”? Ebbene, è questo Benaltro che non si trova. Il comico genovese, a differenza degli anonimi grilli feisbuchiani, ha dalla sua la notorietà e la verve umoristica e barzellettiera scritta da qualche autore, che lo rendono popolare e simpatico agli occhi dei disperati che non ce la fanno più e cercano in lui l’ancora di salvezza. Ma questo è un guru che non fa miracoli. Elenca solo le macerie che tutti vedono ma a noi serve chi sa ricostruire.
In un’Italia, ridotta allo stremo da tutti i partiti politici corrotti e parassiti, da affaristi di Stato, da professori tecnici collusi che sostituiscono politici corrotti e politica inetta, dalle banche, dai sindacati, dai poteri forti e dalle caste, oggi i “grillini” – sottovalutati a parole dall’ormai onnipresente uomo del Colle – stanno proponendosi come una delle dieci bibliche piaghe, e allora forse passeremo veramente dalla padella alla brace. Le amministrative hanno fatto suonare il primo campanello di allarme e presto arriveranno le politiche.
Se l’attuale classe politica e tecnica succhiasangue, non saprà dare un futuro credibile all’Italia prima delle prossime elezioni, nel 2013 avremo l’invasione delle cavallette a 5 stelle, che non potranno essere la salvezza ma sicuramente la nostra definitiva condanna, e nessun Faraone potrà salvarci, perché ogni popolo ha il governo che si merita.
Ma, a mio parere, il nuovo vero grande partito che raccoglierà la maggioranza assoluta sarà, purtroppo, quello degli astenuti, al quale mi aggregherò, probabilmente, anch’io. Per adesso sto alla finestra e aspetto…

giovedì 7 giugno 2012

Festival Italiano a Sofia


Si sta svolgendo a Sofia il Festival Italiano, manifestazione organizzata nell’ambito degli amichevoli rapporti tra Italia e Bulgaria. L’evento promuove iniziative culturali, concerti di artisti italiani e bulgari, sfilate di moda e di gioielli, lezioni e corsi sulla preparazione della pasta, nonché una vasta presentazione ed esposizione di vini italiani. Il programma è stato presentato dal nostro ambasciatore Stefano Benazzo e dal vice direttore dell’Ice di Sofia Paolo Castagna.
I rapporti commerciali tra le nostre due Nazioni hanno raggiunto, nel 2011, la ragguardevole somma di 3,4 miliardi di euro, che non sono pochi se consideriamo la crisi che stiamo vivendo in Europa.
Nell’ambito della manifestazione si sviluppa anche l’evento “Piazza Italia”, che si svolge nei giardinetti antistanti la nostra ambasciata. Evento che è stato inaugurato il 2 giugno per svilupparsi fino al 10, ma che probabilmente continuerà fino alla prima settimana di luglio. Quest’anno la partecipazione delle aziende italiane è stata forse minore rispetto al passato, ma l’inaugurazione è stata fatta in pompa magna, anche se in modo quasi familiare, dal nostro ambasciatore Stefano Benazzo insieme al sindaco di Sofia signora Yordanka Fondakova, con la presenza di tutti i nostri maggiorenti italiani a Sofia, Fabrizio Camastra per l’Ice, Andrea Casini per l’Unicredit Bulbank, Anna Amendolagine per l’Istituto Italiano di Cultura, e poi Roberto Pagani, Silvana Abbagnale, Aurelio Donati, Marco Parisi e tanti altri che hanno contribuito attivamente alla manifestazione con l’organizzazione e la sponsorizzazione.
Tra gli standisti qualche nome: Rigoni di Asiago, Abbigliamento IGS Raniero Coletta, Brelko, Gelati Alema, Bar Roderic, Osteria Barbarossa, Hotel dei Congressi di Castellammare di Stabia, Best Italian Quality, Miroglio, Comune di Sofia, Ristorante Gioia, Be-Ka (che ringrazio per la promozione e sponsorizzazione del mio libro Scoprire la Bulgaria).
Come sempre, grande partecipazione di pubblico, curioso e avido di scoprire e assaggiare le novità italiane o le nostre specialità gastronomiche e culinarie. Vivo successo riscuote lo stand del gelato Alema, sia per la qualità del prodotto che per il caldo che inizia a pesare su Sofia.

Al centro il Sindaco di Sofia Yordanka Shopova accompagnata dall'ambasciatore Benazzo

Sindaco, ambasciatore e maggiorenti brindano al successo della manifestazione

Veduta dello stand della Rigoni di Asiago

Anch'io, molto modestamente, presento la mia opera prima dedicata alla Bulgaria

Il caldo e la qualità creano una continua fila nello stand del Gelato Alema