giovedì 6 giugno 2013

Delitti di Stato, fino a quando?

Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza? Così Cicerone gridava a Catilina che aveva tentato di farlo uccidere, cercando in tutti i modi di prendere il potere. Stabilite le dovute differenze, è questa la domanda che i cittadini rivolgono allo Stato: fino a quando questa carneficina?
Giovanni Guarascio, 64enne muratore siciliano disoccupato, si dà fuoco per disperazione perché per un debito di 10 mila euro, gli è stata messa all’asta e venduta la casa che aveva costruito mattone dopo mattone con le sue mani.
Due anni fa due casi. Oggi ci risiamo. Ad essere immolato, a Piacenza, è il piccolo Luca, di due anni, che il padre avrebbe dovuto portare all’asilo, dove non arriverà mai perché viene lasciato sul seggiolino posteriore in auto dal padre che va a lavorare. Luca morirà di asfissia e di caldo e il padre è comunque morto dentro perché il rimorso lo corroderà tutta la vita. Come si possa dimenticare un bimbo in macchina non si potrebbe mai capire, se non conoscessimo i momenti terribili, le ansie e la paura del futuro, che attanaglia ogni persona che vive questa crisi che ci sta distruggendo.
Stefano Cucchi, a Roma, arrestato per spaccio e morto per le botte subite. Chi lo ha pestato non si sa, accusati e condannati per omicidio colposo i medici che non lo avrebbero curato in tempo. Morto mentre è in consegna a personale dello Stato e sanitario. Se dovessero ricevere un encomio si potrebbe scrivere: fulgido esempio di abnegazione e fedeltà allo Stato.
A Milano, nel tranquillo quartiere Niguarda, alle prime ore del mattino, un giovane ghanese gira indisturbato a picconare chiunque si trovi sulla sua strada. In meno di un’ora uccide tre persone, poi finalmente viene arrestato. Conosciuto alle forze dell’ordine per  furto, rapina e detenzione di stupefacenti.  Gli era stata intimata l’espulsione due anni prima, ma casualmente si aggirava per le vie di Milano ad ammazzare i passanti. Speriamo sia espulso quando avrà scontato quella pena minima che lo Stato certamente gli riconoscerà tra rito abbreviato, buona condotta e infermità mentale. Ma sicuramente troveremo qualcuno che vorrà ancora farlo integrare.
Muore la piccola Sofia Pirisi, affetta da atrofia muscolare spinale. Muore per colpa di una legge sulle staminali prima bocciata, poi riveduta, poi corretta e attualmente non in grado di soddisfare le esigenze dei pazienti perché porta a lunghissime liste d’attesa. La piccola Sofia non saprà mai se sarebbe guarita, perché mentre lei moriva i legislatori mettevano le virgole alla legge che avrebbe potuto salvarla.
A Perugia, nel palazzo della Regione Umbria, il 43enne Andrea Zampi uccide a pistolettate le incolpevoli impiegate Margherita Peccati e Daniela Crispolti e poi si suicida. La causa la revoca di un accreditamento per la formazione. Il sindaco: “Strage nata da clima sociale insostenibile”.
Potremmo aggiungere i tanti morti in incidenti stradali causati da ubriachi e drogati stranieri che non avrebbero dovuto essere in Italia perché colpiti da più provvedimenti di espulsione che nessuna istituzione dello Stato si è preso la briga di far rispettare.
Potremmo aggiungere un aereo di linea dell’Itavia che viene abbattuto nei cieli di Ustica. I colpevoli si annidano ancora tra le carte del segreto di Stato mentre i parenti aspettano giustizia dallo stesso.
Potremmo aggiungere le centinaia di persone, suicidatesi per colpa di uno Stato che salva le banche in crisi, esse stesse colpevoli,  mentre perseguita con Equitalia e con l’Agenzia delle Entrate imprenditori che falliscono mentre lo Stato non li paga per i lavori che ha loro commissionato. Morti cornuti e mazziati mentre nel Parlamento, nelle Regioni, nelle Amministrazioni pubbliche e nelle banche l’allegra finanza di politici e funzionari infedeli mette in moto la magistratura.
Sospendo l’elenco perché il lettore già conosce il resto e potrebbe annoiarsi. Siamo arrivati al paradosso estremo, e cioè che il cittadino invece di essere e sentirsi protetto, si debba difendere dallo Stato come il nemico più terribile da evitare.
Fino a quando questo Stato inerte, questo Stato imbelle -  in buona o in mala fede -, questo Stato che noi stessi abbiamo creato, i nostri rappresentanti in Parlamento, la nostra magistratura, le nostre istituzioni, i burocrati inventori della mala burocrazia, permetteranno questi delitti che gridano vendetta agli occhi di Dio e delle persone oneste che continuano a sperare? C’è un Uomo vestito di bianco, un certo Francesco,vicino ai poveri e ai deboli, che sempre più accoratamente chiede più giustizia e più attenzione per la persona umana e meno interesse per il “dinero” e la finanza, ma le sue parole, pur se ascoltate da milioni di giovani e famiglie, sembrano non arrivare alle orecchie dei palazzi del potere. Fino a quando? Anche Giobbe esaurì la sua pazienza...

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1 commento:

  1. hai ragione. non capisco però visto che sei in bulgaria non ci racconti di quello che succede nel paese che ti ospita.
    sicuramente sarebbe interessante visto che della bulgaria non se ne parla molto.
    com'è l'estate a Pazardik?
    ciao
    Fiò

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