mercoledì 30 ottobre 2013

Ballarò in Bulgaria

Il servizio di Marzia Maglio, trasmesso il 29 ottobre 2013, su Rai3 nel programma "Ballarò" condotto da Giovanni Floris, sulle aziende e sui pensionati italiani in Bulgaria. Il "girato" è stato molto più copioso, ma evidentemente per la Rai il tempo è sempre tiranno, e poi forse, se si vedessero anche filmati di una Bulgaria turistica e ricca di luoghi incantevoli, si attirerebbero altri connazionali ancora un po' dubbiosi. Mi rammarico con Marzia Maglio per la promessa fatta di avvisarci non appena il servizio fosse andato in onda, promessa puntualmente disattesa.
A margine delle interviste, che fotografano una realtà che va sempre più consolidandosi, tutti sappiamo che la Bulgaria è la Nazione più povera d'Europa, ma non è accettabile che il servizio mostri solo le miserie di questo popolo, tralasciando completamente di citare gli sforzi generosi per uscire da questa realtà, quando forse proprio queste miserie sono un valore aggiunto nel raggiungimento di obiettivi per una migliore qualità della vita.







martedì 22 ottobre 2013

Amnistia o indulto, purché si svuotino le carceri


Lettera al Presidente della Repubblica
Signor Presidente, la mia è una lettera che non Le arriverà mai perché è spedita da un blog che, nell’universo del web, conta zero virgola, e se Le dovesse miracolosamente arrivare sotto gli occhi, conterebbe comunque ancor meno dello zero virgola di cui in precedenza. Ma io sono un testone e Le scrivo ugualmente, quanto meno per sfogare tutto quello che mi rode dentro. Non sono un giovanotto e ho già passato i settanta, ma dentro mi ribolle ancora un sentimento rabbioso che forse, in età più giovane, sarà stato comune anche a Lei.
L’Unione Europea ci sta bacchettando, e certamente ci sanzionerà, se non mettiamo ordine nelle nostre carceri, trattando i nostri detenuti con quella umanità e quella equità cui ogni persona umana ha diritto. Questo è il motivo per il quale Lei si è premurato di appellarsi alle Camere, perché sia trovata una soluzione alle iniquità del nostro sistema carcerario, in primis dovuto al sovraffollamento inumano e al degrado. Questo Le fa onore e La rende agli occhi della gente come un padre amoroso preoccupato della sorte e delle angherie subite da tanti figli, che pure se hanno sbagliato, meritano pur sempre un trattamento dignitoso e civile.
La soluzione, signor Presidente, è – naturalmente – sempre la stessa: indulto o amnistia, con i codicilli inevitabili che seguono, per quali reati, per quali pene, per quante persone, ecc. A dire il vero, questa volta anche per quali persone, se ci rientra anche un ex Presidente del Consiglio, tanto per esser chiari. A me, signor Presidente, chi ci rientra, per quali pene e quali reati, sinceramente, non importa un fico secco, perché sono convinto che questa amnistia o quest’indulto - se ci sarà – sarà un’ulteriore vergogna e un’ulteriore sconfitta dello Stato, sarà un ulteriore affronto a tutti quei cittadini onesti che quotidianamente affrontano la ancor più dura realtà di esser liberi ma bisognosi, liberi ma disoccupati, liberi ma tassati e tartassati, ragione per la quale converrebbe loro molto di più stare in galera che in libertà.
Vorrei ricordarLe che dal 1962 al 2006, anno dell’ultimo indulto, ci sono stati 13 provvedimenti di questo tipo, e cioè un perdono ogni tre anni e quattro mesi in media. Devo forse pentirmi e con me tanti cittadini, di non esser stati anche noi furbi, ladri, scippatori, truffatori, imbroglioni? Tanto, per quello che contano le pene in Italia, si può tranquillamente delinquere senza subirne le conseguenze. Da Pazardjik, città della Bulgaria dove risiedo, partono delle bande cosiddette “delle carte di credito”, che sbarcano in Italia per andare a far soldi, per il semplice motivo che se vengono scoperti lì se la cavano con un buffetto o quasi, mentre in Bulgaria sono dolori.

Trentasei nuove carceri
Vorrei ricordarLe, signor Presidente, che in Italia (notizie acquisite dai giornali) sono state costruite 36 nuove carceri, proprio per evitare il sovraffollamento, ma sono tutte 36 chiuse o non finite, o lasciate abbandonate ai ladri. Vorrei ricordarLe che queste carceri sono costate milioni di euro e nessuno mai ha pagato o è andato in galera per questo spreco di denaro nostro. Da noi nessuno paga mai se si buttano milioni, ma si va in galera per una mela. Cosa può pensare un comunissimo cittadino sapendo queste cose? O c’è connivenza con chi butta i nostri soldi o non c’è giustizia. E adesso, improvvisamente esce fuori la vostra giustizia ipocrita e pelosa, che dovrebbe metter fuori forse 25.000 detenuti, la maggior parte dei quali entro tre mesi sarà di nuovo in galera? Mi dispiace sinceramente che questa gente sia tenuta in prigione in queste condizioni, ma io non me ne vergogno. Dovreste vergognarvi tutti voi, signor Presidente, che siete la classe politica che ci ha portati a questo sfascio. Io al massimo posso vergognarmi di avervi votato, ma chiedo la presunzione di ignoranza continua. Finalmente ho aperto gli occhi e d’ora in avanti non succederà più.
Mi dispiace accomunare anche Lei alla “politicaglia” che ci governa (chiamerò così, d’ora in avanti, i nostri politici), sia perché ha una età venerabile e pur anche perché in alcuni momenti del Suo mandato l’ho applaudito e stimato, ma non posso dimenticare che anche Lei dal 1953 a oggi 2013, eccetto la IV Legislatura (fonte wikipedia), e cioè per un totale di 55 anni, ha fatto parte del Parlamento, e non è stato capace di sanare questa situazione che ci fa vergognare davanti al mondo.
La mia proposta è di pagare la sanzione che ci comminerà l’Europa, risarcire i detenuti per le condizioni inumane in cui sono rinchiusi e iniziare a costruire altre carceri, curioso di vedere quante di queste saranno aperte tra qualche anno.

Chi pensa ai nostri Marò?
Un’ultima cosa, signor Presidente. Sempre a proposito di detenuti, possibile che i nostri Marò siano stati lasciati in India a marcire? Se fossero stati Marines americani non avrebbero fatto neanche un minuto di prigione. Ma non sarà che non valiamo niente nel mondo perché dobbiamo fare sempre la parte dei buoni? E poi abbiamo un Sindaco a Roma che toglie il manifesto dei Marò per mettere quello degli emigranti… ma come si può accettare impunemente un simile tradimento? Non lamentiamoci se ci sputano addosso… Signor Presidente, quei due Marò sono figli devoti di questa Patria ingrata, che li lascia ancora lì, lontani dalle famiglie… e quelli non sono delinquenti o truffatori…


domenica 20 ottobre 2013

Solo bla bla bla negli studi televisivi e nelle piazze virtuali


Avete mai fatto caso quanti programmi cosiddetti di approfondimento intrattengono giornalmente o settimanalmente noi poveri spettatori? Sono riuscito a contarne 15, se qualcuno non mi è sfuggito. Eccoli per ordine alfabetico: Agorà, Ballarò, Che tempo che fa, Coffee Break, La Gabbia, L’Arena, L’Aria che tira, Matrix, Omnibus, Otto e mezzo, Piazza Pulita, Porta a Porta, Quinta Colonna, Servizio Pubblico, Virus.
Trattano tutti della vita politica e sociale quotidiana, con interventi negli studi di economisti, politici, sindacalisti, imprenditori, giornalisti ed opinionisti tra i più conosciuti ed affermati. Se fossero al governo della nazione risolverebbero i problemi della disoccupazione, della povertà, dei pensionati, dei giovani in cerca di prima occupazione, delle imprese che chiudono, delle tasse che aumentano invece che diminuire. Normalmente sono contornati da un pubblico che applaude o dissente a seconda di chi parla o propone. Peccato che siano soltanto chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere…
Anch’io molte volte, cercando una spiegazione a tutti i miei dubbi e i miei perché, seguo attentamente alcuni di questi programmi, interessanti perché argomentati con tesi e interventi che sembrano la soluzione a ogni problema politico o economico, anche a livello europeo. Scartando quel “Servizio pubblico” di Santoro & C., votato palesemente soltanto a distruggere e buttare fango su Berlusconi,  gli altri sembra abbiano la panacea e il rimedio per tutti i temi che i politici non riescono a risolvere. E’ vero che abbiamo una classe politica tra le peggiori d’Europa, ma sarà mai possibile che tutto il sapere e la scienza abbia optato per quelle poltrone televisive, invece che sedere sugli scranni parlamentari a risollevare un’Italia che sta affondando? Non c’è più niente da riformare, oggi è tutto da rifondare.
Mi tormenta il tremendo dubbio che questi programmi nascano per prenderci ulteriormente in giro, e cioè farci sfogare negli studi televisivi o nelle nostre case, anche con la bava alla bocca, ma quando è terminata la trasmissione “finita la festa gabbatu lu santu” . Buona notte, speriamo in meglio per domani.
Ma quando uscirà mai un Masaniello della Tv, che sia giornalista, conduttore, spettatore o qualsiasi altro cittadino, che cominci - attraverso quel piccolo schermo -  ad arringare le folle, a costringere i telespettatori comodamente sdraiati sulle poltrone di casa, a scendere nelle piazze, armati di forconi, di bastoni, di forchettoni e anche di fucili, e gridare “Siamo incazzati neri” e cominciare a mettere paura vera a questi traditori della Costituzione e della Patria, che hanno distrutto e che continuano a distruggere il nostro Paese in nome di un’Europa che esiste soltanto sulla carta geografica? Abbandonare l’Europa? No, andare in Europa a battere i pugni, non le mani. Malgrado tutto siamo ancora una grande nazione, cofondatrice di questa Unione che è stata manipolata e trasformata in Unione Europea delle Banche e della Finanza. Questa è una Repubblica fondata non sul lavoro, signor Presidente Napolitano, ma sul sangue dei lavoratori!...
Letta ha declamato che nella legge di stabilità le buste paga saranno più pesanti e che sono state diminuite le tasse. Infatti nelle prossime buste paga andranno in più 14 euro in monetine da due centesimi. In quanto alle tasse è stata abolita l’Imu, ma sono arrivate l’Iva, la Tares, la Trise, la Tires, la Tarsu, e anche l’accidenti che te se pija…



Manifestazione antigovernativa, ieri, a Roma, in nome di tanti diritti lesi e calpestati. Tanti gruppi e tante bandiere più i soliti infiltrati e i soliti black bloc. I manifestanti bulgari che da 127 giorni scendono in piazza contro il governo, per le sue dimissioni, hanno una sola bandiera, quella nazionale. Se sventolassimo anche noi mille diecimila centomila bandiere tricolori dimostreremmo almeno unità e amor di Patria, invece di sembrare cani sciolti.

giovedì 17 ottobre 2013

Sogno o incubo? Balotelli e Kyenge bianchi e biondi

Giornalmente siamo messi alla prova, in questa nostra società ormai multietnica, se davvero siamo un popolo che sappia accogliere le diversità del mondo. Sì, perché viviamo e camminiamo sulla lama di un rasoio. Bisogna stare attenti, in qualsiasi momento, al modo in cui ci esprimiamo, al tono di voce che usiamo, al viso che facciamo, se ci capita di dover parlare con un povero cristo che abbia il colore diverso dal nostro. Perché? Perché se il povero cristo appartiene alla nostra razza possiamo anche trattarlo a calci in bocca e tutto finisce lì, ma se per caso fosse nero, rom o giù di lì allora bisogna subito usare i guanti gialli e dialogare con costui con un sorriso a trentadue denti, altrimenti sei un razzista della peggiore specie. E in una società ormai di larghe intese, buonista, caritatevole, socialista, europea, accogliente come la nostra, il razzismo è il peggiore dei crimini. Anzi il razzismo, e adesso la clandestinità.
Ecco perché in questa ossessione notturna, ho sognato che Balotelli e la Kyenge fossero diventati completamente bianchi, e pure biondi.

E allora al Balotelli uomo bianco e pure biondo posso dire con molta sincerità che è uno stronzo, un cafone, un viziato, un maleducato che mi sta sulle palle, pur ammirandolo ed apprezzandolo come giocatore di calcio e sperando che i suoi gol ci portino alla finale dei mondiali in Brasile. Sì, ecco, solo così posso sfogare tutta la mia rabbia per le negatività di questo ragazzo, baciato dall’amore e dalla fortuna, che non riesce a convivere con i suoi simili, che deve trovare ovunque materia e occasione, sia in campo che fuori, per far conoscere tutto il deteriore che c’è in lui. E non posso più vedere quel povero Prandelli, che lo manderebbe volentieri al paese di Alberto Sordi, difenderlo sempre e comunque, sia perché è un valore come atleta, ma soprattutto perché rimproverandolo passerebbe per l’uomo cattivo che dà addosso al povero negro.  Così che, al cafone che non riesce a convivere civilmente con i propri simili che siamo noi, dico chiaramente e sinceramente di tornare a vivere nella foresta da dove è arrivato, perché quello è l’unico posto che gli si addice. Ecco, adesso sono razzista, anche se sei diventato bianco. Bianco ma sempre stronzo, di rispetto naturalmente.

Per quest’altra poveraccia che risponde al nome di Kyenge - che si è vista addirittura scaraventata a fare il ministro, come i dilettanti allo sbaraglio, per il colore della sua pelle, perché i democratici ex democristiani, ex comunisti ed ex tutto devono razzolare voti - per questa poveraccia, dicevo, che sia nera o che sia diventata bianca, provo tanta simpatia. Non per quello che fa o che vorrebbe fare, perché alla fine non le fanno far niente, ma perché pensa di poter cambiare qualcosa o qualche legge in Italia. Non ha capito che sta lì da paravento e contenitore di voti per Letta. La Bossi-Fini, l’integrazione, le case popolari agli immigrati, l’accoglienza ai poveri dannati e disperati che arrivano dall’altra sponda. Declinaaaa… Declina l’incarico e di’ a Letta che tu sei un medico e non un politico, poi vai a casa, prendi le valigie e prendi il primo volo per il Congo. Se vuoi veramente bene a questa gente, alla tua gente, il giorno dopo inizia a visitarla e curarla tu, anche insieme ai nostri medici, ma che almeno vedano che anche da neri si può essere utili alla collettività.

So che non seguirai questo consiglio, perché è il più semplice per arrivare a far qualcosa di buono per il prossimo. Ormai hai assaggiato il dolce e ti hanno fatto osservare le stanze vuote del potere, devi provare adesso o mai più. Peccato. Non conosci i politici, e meno ancora i tuoi compagni di partito. Avrei voluto anche offenderti o mandarti degli improperi per le cazzate che spari. Mentre scrivevo ci ho ripensato. Non ne vale la pena. L’indifferenza è la miglior cosa.

martedì 15 ottobre 2013

Pensionati italiani in Bulgaria e in Europa

Alla fine dell’intervista Simona sarebbe rimasta volentieri in Bulgaria, ma il lavoro alla Rai, un prezioso marito a casa e gli anni che le rimangono per arrivare alla pensione, l’hanno convinta a ripartire di corsa.
In internet si trovano decine di siti che consigliano, disinteressatamente o no, gli italiani scontenti a trovare i luoghi del mondo più adatti  a vivere una vita tranquilla o avere un lavoro sicuro e produttivo. Sul mio stesso blog, dal 2008 raccolgo centinaia di e-mail di gente, giovane e anziana, che non ce la fa più, che vuole scappare per trovare lavoro, che vorrebbe arrivare a fine mese con i soldi della pensione. Già un anno fa Rai1 Mattina Estate trasmise un servizio sui pensionati all'estero.
Ancora Rai1, con L’Arena di Massimo Giletti di domenica 13 ottobre, nel dibattito che ne è seguito, ha voluto fare il confronto tra le pensioni d’oro di 90.000 euro mensili e le pensioni di latta che vanno dai 600 ai 1.000 euro, con un servizio girato in Bulgaria – intervistando Franco Tenca a Sofia e me a Pazardjik – sui pensionati italiani che cercano rifugio all’estero.
Ecco il servizio, a dire il vero molto stringato. Se fosse andato tutto il girato, forse oggi la casella di posta del blog sarebbe stata stracarica.






Avevo mandato anche un paterno rimprovero a Simona Giampaoli – la bella, brava e simpatica giornalista che ha curato il servizio e il montaggio – per aver messo a nudo la mia debolezza emozionale, quando mi ha chiesto se vorrei ritornare in Italia. Oggi la ringrazio, perché quegli attimi, che rivedo ancora con l’identica intensa emozione di quella domenica, penso abbiano fatto capire ai telespettatori italiani in patria, quanto amore ognuno di noi possa avere per questa nostra Italia, e seppur contenti di poter continuare una vecchiaia serena all’estero, basterebbe poco, ma proprio poco, per farci ritornare a casa: la certezza di poter avere dignità umana tra i propri simili, dignità che ci nega oggi lo Stato attraverso la sua imbelle e cattiva politicaglia di qualsivoglia colore e tendenza.