martedì 15 aprile 2014

Trasferirsi in Bulgaria: attenti ad affidarvi a falsi amici e traffichini


E’ normale che un povero cristo – per l’occasione il pensionato che arriva in Bulgaria – nel momento in cui sbarca a Sofia, abbia bisogno di un supporto che lo guidi in una città sconosciuta. A tutti, solo per iniziare, raccomando di prendere – se non c’è già qualcuno che lo aspetta all’aeroporto – un taxi “ufficiale” e non affidarsi al primo che lo invita all’uscita dall’aeroporto. Eviterà così di pagare 50 leva a un imbroglione, per una corsa che dovrebbe costarne 10-15.

Dopo gli imbroglioni vengono gli “amici”. Per questo avevo già messo in guardia coloro che arrivano, di sapere e di capire in che mani affidano l’inizio della loro avventura in terra bulgara. Non più di un mese fa, un nostro connazionale – con l’aiuto degli amici Franco Branca e Claudio Chiffi, italiani che vivono in Bulgaria - è stato “salvato” a Varna da una banda di truffatori italo-bulgari che lo stavano lasciando in mutande. La soluzione migliore sarebbe quella di rivolgersi a un Patronato, che purtroppo in Bulgaria non c’è ancora, come in molte nazioni europee, ma spero che presto possa esservi istituito. Nel frattempo i pensionati che, alla spicciolata - dopo il servizio delle Iene - stanno arrivando per un giro di ricognizione, a chi possono rivolgersi? Sinceramente oggi, non c’è destinatario cui potersi affidare, se si eccettuano le agenzie di consulenza, ma quelle sono dedicate soprattutto alle società italiane che vogliono operare sul territorio bulgaro.

E allora rimangono eventuali amici che già si conoscevano, o altri conosciuti su facebook, o ancora i personaggi che, attraverso le trasmissioni della Rai e di Mediaset, hanno acquisito una relativa visibilità agli occhi di coloro che vogliono scappare dall’Italia. Ma in una umanità in cui etica e moralità, sembra siano perennemente agli ultimi posti  delle classifiche mondiali, come fare a fidarsi di persone che all’altro capo di skype o facebook o di un’e-mail ti dicono “stai sereno” e poi magari si rivelano “traffichini”?

Il tutto è quindi demandato alla sensibilità e serietà della persona che i pensionati hanno contattato dall’Italia per avere un possibile supporto in Bulgaria. Molti di questi mi hanno cercato quando erano già in Bulgaria, chiedendomi esplicitamente se potevano incontrarmi, dopo aver avuto già un primo contatto in Bulgaria. Il servizio delle Iene, intervistando i pensionati qui residenti, aveva anche posto in primo piano l’e-mail di uno di noi (noi, perché tra gli intervistati c’ero anch’io), e fin qui niente di male, anzi. Così come non c’è niente di male se, a un connazionale che ha bisogno del nostro aiuto e della nostra consulenza, si chieda poi un piccolo rimborso per l’aiuto prestato e le spese sostenute. Penso, anzi, che questo lascerebbe in ottimi rapporti e avvierebbe a una futura amicizia sia chi supporta che il supportato.

Quello che, invece, mi ripugna è approfittare della debolezza e dei bisogni di chi arriva già prostrato e malmesso dalle angherie italiane, e le prime parole che si sente dire sono il tariffario e le spese da affrontare per i vari servizi, come se ci si fosse rivolti a un’anonima agenzia chiedendo i prezzi delle varie prestazioni. Ho raccolto e sto raccontando le lamentele di questi pensionati ai quali ho dato il mio aiuto, senza chiedere 500 euro per il disbrigo delle pratiche burocratiche, né 20 euro e l’auto per portarli in giro, né tanto meno il pagamento del pranzo perché sono sicuro lo avrebbero fatto senza aver posto prima le condizioni.

Nessuno di noi è tenuto e nessuno ci obbliga, ad aiutare il pensionato che arriva e si trova totalmente spaesato. Si può fare questo e chiedere un rimborso, anche perché ritengo che il lavoro debba essere pagato. Ma c’è ancora una parola, in qualsiasi dizionario italiano, “Solidarietà”. E se non si usa in questa occasione, evidentemente non se ne conosce il significato. E allora è preferibile rivolgersi a un’anonima agenzia di servizi che a fine lavoro ringrazia il cliente, piuttosto che affidarsi al traffichino di turno che approfitta del momento, costa di più e bisognerà pure ringraziare.



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