Ogni fine anno qualsiasi famiglia
cerca di fare un bilancio, anzi due: il primo consuntivo e il secondo preventivo,
e quindi non posso sottrarmi a questa regola. Sono quasi tre mesi che non
scrivo una riga su questo blog, che dovrebbe riportare pensieri e riflessioni
sulla mia vita bulgara e in genere su tutto ciò che concerne la Bulgaria. So
che tante persone lo leggono e quindi mi sento anche un po’ colpevole per non
aver aggiornato il diario. Purtroppo, gli anni da una parte e dall’altra
l’incarico di gestione del Patronato ENASC, hanno ridotto notevolmente il mio
tempo libero, sacrificando la mia passione pennaiola, per contribuire anche
fisicamente ad aiutare coloro che abbisognano di notizie, informazioni e
supporto assistenziale di patronato, la quasi totalità pensionati che risiedono
già qui o vogliono trasferirsi perché non sopportano più il peso economico
della vita in Italia.
Qualcosa di certo non quadra, perché
il nostro Presidente del Consiglio continua a dire che ormai stiamo fuori da
quel famoso lungo tunnel, mentre io ricevo continue richieste di persone che,
evidentemente, sono rimaste in panne senza poterne uscire. Non so che tipo di
e-mail riceva Renzi, ma se ne ricevesse metà delle mie, probabilmente capirebbe
che il secchio fa acqua da tutte le parti. Facciamo comunque tutto il possibile
per cercare di dare una mano a ognuno, anche se non è proprio facile gestire un
Patronato all’estero. Il 15 gennaio prossimo, poi, avremo anche il piacere e
l’onore di vedere inaugurata la sede dal nostro Ambasciatore in Bulgaria, S.E.
il dott. Marco Conticelli, e questo ci spronerà ancora di più nell’impegno
verso i nostri connazionali, ma anche ad assistere i cittadini bulgari che
hanno lavorato in Italia e hanno bisogno di dialogare con l’Inps.
Parlavo prima di bilancio
consuntivo. Nel 2015, nella piccola realtà di Pazardjik, abbiamo avuto almeno
una decina di nuovi arrivi, che - a mio
modesto giudizio – non sono pochi. Questo, per quel che si vede, perché
talvolta si incontrano connazionali che non si conoscono e poi raccontano che
vivono a Pazardjik o dintorni già da alcuni anni. Tanti altri sono arrivati per
visite ricognitive che, probabilmente, tra qualche mese, potrebbero
trasformarsi in trasferimenti definitivi. La comunità, quindi, si sta
allargando e si sta creando un gruppo cittadino abbastanza numeroso e solidale,
con le dovute eccezioni.
Naturalmente, come in qualsiasi
condominio in Italia, ci sono sempre i bastiancontrari, né si può pretendere di
essere tutti eguali caratterialmente. Ma generalmente questi soggetti si
elidono da soli. Io, dal mio osservatorio privilegiato, devo constatare che
molte volte la convivenza tra noi risulta difficile, perché espatriando ci
portiamo comunque dietro la litigiosità che spesso ci contraddistingue
coabitando nello stesso palazzo in Italia.
Noto, purtroppo, anche un’altra
questione che prima non esisteva e oggi è diventata, se non primaria,
preponderante. Portando l’esempio su me stesso, quando io sono arrivato in
Bulgaria, la prima cosa che mi ha attirato è stato il costo della vita. Qui la
mia pensione si era raddoppiata e quindi ho vissuto molti anni felice di questa
situazione che mi permetteva di rendere dignitosa la mia condizione. Oggi,
purtroppo, sta cambiando tutto. Quasi sempre, la prima domanda che mi fa chi mi
contatta è: “E’ vero che si può fare la richiesta per avere la pensione
lorda?”. Questa è una falsa partenza, perché la domanda principale dovrebbe essere
se il costo della vita ci può permettere di vivere decorosamente anche con 800
euro al mese. Questa risposta è veramente quella che ci deve spingere a
deciderci, a prescindere se si può o no prendere la pensione lorda.
E infine, a tutti coloro che mi
chiedono come sono le donne bulgare o se li posso aiutare a trovarne qualcuna,
vorrei gridare che non sono io che posso dare queste risposte o trovarne
qualcuna, perché se non sono capaci di scoprirlo o di trovarsele da soli,
possono continuare a fare quello che hanno sempre fatto: i segaioli. Le donne,
di qualsiasi nazionalità siano, non sono oggetti, ma persone che bisogna prima
conoscere, poi stimarle e, per ultimo, se si crea un’empatia, anche amarle. Ma
il discorso potrebbe diventare troppo lungo.
Per ultimo rimane il bilancio
preventivo, che non può prescindere, per me, dalla nuova realtà che si è venuta
a creare: il Patronato ENASC. Come in molte altre nazioni europee, anche nella
piccola Bulgaria, siamo riusciti a creare una istituzione che fino adesso ha
lavorato quasi “sottovoce”, ma che si propone di operare sempre meglio e di più
per i pensionati e non che la contattano, che hanno bisogno delle più svariate
pratiche che si possono svolgere, telematicamente, anche stando seduti davanti
a un computer. Abbiamo anche una pagina facebook titolata “Patronato ENASC
Bulgaria” dove tutti possono trovare notizie e indirizzi.
Cercheremo, per il 2016, di
implementare, oltre ai normali adempimenti che ci richiedono i residenti, altri
progetti che ci stanno a cuore, come l’organizzazione di gite per visitare
località bulgare famose o la progettazione di aiuti e assistenza, anche
attraverso enti assistenziali cittadini, a persone bisognose o povere, con
donazioni o pranzi sociali, ecc. Sarebbe il nostro ringraziamento alla città di
Pazardjik che ci accoglie e ci considera amici della Bulgaria.
E’ un bilancio preventivo e ce la
metteremo tutta. A fine anno vedremo se avremo realizzato qualcosa di buono.
Adesso, invece, non mi rimane che augurare a tutti coloro che leggono questo
blog un Buon 2016, all’insegna dell’amicizia italo-bulgara, colmo di benessere
e salute.