martedì 29 dicembre 2015

Bulgaria: Bilancio 2015 e speranze 2016 a Pazardjik


Ogni fine anno qualsiasi famiglia cerca di fare un bilancio, anzi due: il primo consuntivo e il secondo preventivo, e quindi non posso sottrarmi a questa regola. Sono quasi tre mesi che non scrivo una riga su questo blog, che dovrebbe riportare pensieri e riflessioni sulla mia vita bulgara e in genere su tutto ciò che concerne la Bulgaria. So che tante persone lo leggono e quindi mi sento anche un po’ colpevole per non aver aggiornato il diario. Purtroppo, gli anni da una parte e dall’altra l’incarico di gestione del Patronato ENASC, hanno ridotto notevolmente il mio tempo libero, sacrificando la mia passione pennaiola, per contribuire anche fisicamente ad aiutare coloro che abbisognano di notizie, informazioni e supporto assistenziale di patronato, la quasi totalità pensionati che risiedono già qui o vogliono trasferirsi perché non sopportano più il peso economico della vita in Italia.

Qualcosa di certo non quadra, perché il nostro Presidente del Consiglio continua a dire che ormai stiamo fuori da quel famoso lungo tunnel, mentre io ricevo continue richieste di persone che, evidentemente, sono rimaste in panne senza poterne uscire. Non so che tipo di e-mail riceva Renzi, ma se ne ricevesse metà delle mie, probabilmente capirebbe che il secchio fa acqua da tutte le parti. Facciamo comunque tutto il possibile per cercare di dare una mano a ognuno, anche se non è proprio facile gestire un Patronato all’estero. Il 15 gennaio prossimo, poi, avremo anche il piacere e l’onore di vedere inaugurata la sede dal nostro Ambasciatore in Bulgaria, S.E. il dott. Marco Conticelli, e questo ci spronerà ancora di più nell’impegno verso i nostri connazionali, ma anche ad assistere i cittadini bulgari che hanno lavorato in Italia e hanno bisogno di dialogare con l’Inps.

Parlavo prima di bilancio consuntivo. Nel 2015, nella piccola realtà di Pazardjik, abbiamo avuto almeno una decina di nuovi arrivi, che -  a mio modesto giudizio – non sono pochi. Questo, per quel che si vede, perché talvolta si incontrano connazionali che non si conoscono e poi raccontano che vivono a Pazardjik o dintorni già da alcuni anni. Tanti altri sono arrivati per visite ricognitive che, probabilmente, tra qualche mese, potrebbero trasformarsi in trasferimenti definitivi. La comunità, quindi, si sta allargando e si sta creando un gruppo cittadino abbastanza numeroso e solidale, con le dovute eccezioni.

Naturalmente, come in qualsiasi condominio in Italia, ci sono sempre i bastiancontrari, né si può pretendere di essere tutti eguali caratterialmente. Ma generalmente questi soggetti si elidono da soli. Io, dal mio osservatorio privilegiato, devo constatare che molte volte la convivenza tra noi risulta difficile, perché espatriando ci portiamo comunque dietro la litigiosità che spesso ci contraddistingue coabitando nello stesso palazzo in Italia.

Noto, purtroppo, anche un’altra questione che prima non esisteva e oggi è diventata, se non primaria, preponderante. Portando l’esempio su me stesso, quando io sono arrivato in Bulgaria, la prima cosa che mi ha attirato è stato il costo della vita. Qui la mia pensione si era raddoppiata e quindi ho vissuto molti anni felice di questa situazione che mi permetteva di rendere dignitosa la mia condizione. Oggi, purtroppo, sta cambiando tutto. Quasi sempre, la prima domanda che mi fa chi mi contatta è: “E’ vero che si può fare la richiesta per avere la pensione lorda?”. Questa è una falsa partenza, perché la domanda principale dovrebbe essere se il costo della vita ci può permettere di vivere decorosamente anche con 800 euro al mese. Questa risposta è veramente quella che ci deve spingere a deciderci, a prescindere se si può o no prendere la pensione lorda.

E infine, a tutti coloro che mi chiedono come sono le donne bulgare o se li posso aiutare a trovarne qualcuna, vorrei gridare che non sono io che posso dare queste risposte o trovarne qualcuna, perché se non sono capaci di scoprirlo o di trovarsele da soli, possono continuare a fare quello che hanno sempre fatto: i segaioli. Le donne, di qualsiasi nazionalità siano, non sono oggetti, ma persone che bisogna prima conoscere, poi stimarle e, per ultimo, se si crea un’empatia, anche amarle. Ma il discorso potrebbe diventare troppo lungo.

Per ultimo rimane il bilancio preventivo, che non può prescindere, per me, dalla nuova realtà che si è venuta a creare: il Patronato ENASC. Come in molte altre nazioni europee, anche nella piccola Bulgaria, siamo riusciti a creare una istituzione che fino adesso ha lavorato quasi “sottovoce”, ma che si propone di operare sempre meglio e di più per i pensionati e non che la contattano, che hanno bisogno delle più svariate pratiche che si possono svolgere, telematicamente, anche stando seduti davanti a un computer. Abbiamo anche una pagina facebook titolata “Patronato ENASC Bulgaria” dove tutti possono trovare notizie e indirizzi.

Cercheremo, per il 2016, di implementare, oltre ai normali adempimenti che ci richiedono i residenti, altri progetti che ci stanno a cuore, come l’organizzazione di gite per visitare località bulgare famose o la progettazione di aiuti e assistenza, anche attraverso enti assistenziali cittadini, a persone bisognose o povere, con donazioni o pranzi sociali, ecc. Sarebbe il nostro ringraziamento alla città di Pazardjik che ci accoglie e ci considera amici della Bulgaria.

E’ un bilancio preventivo e ce la metteremo tutta. A fine anno vedremo se avremo realizzato qualcosa di buono. Adesso, invece, non mi rimane che augurare a tutti coloro che leggono questo blog un Buon 2016, all’insegna dell’amicizia italo-bulgara, colmo di benessere e salute.